Pechino, 04 apr 2018 12:47 - (Agenzia Nova) - La Cina sembra aver fatto tesoro delle sue esperienze passate, e nei mesi scorsi ha invitato in anticipo i principali attori globali, incluse le major internazionali, a prendere parte al nuovo mercato. Dalla fine del mese scorso lo Shanghai International Energy Exchange gestisce future su sette varietà di petrolio greggio mediorientale, inclusi il petrolio leggero Basrah prodotto in Iraq, il greggio di Dubai e quello dell’Oman. China Petroleum & Chemical (Sinopec) e altri colossi di Stato cinesi che importano ingenti quantità di petrolio greggio dal Medio Oriente hanno già fatto il loro ingresso nel nuovo mercato, e lo stesso vale per un gran numero di raffinerie di piccole e medie dimensioni. Pechino ha avviato la liberalizzazione del settore e nel 2015 ha assegnato quote di importazioni petrolifere alle cosiddette “teiere”, ovvero i piccoli raffinatori indipendenti. Questi ultimi guardano all’Ine come la soluzione ideale per l’hedging del rischio legato alla fluttuazione dei prezzi delle importazioni dalla regione mediorientale. (segue) (Cip)
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