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Iraq: lo Stato islamico approfitta della disputa Baghdad-Erbil per tornare all'attacco (5)

Roma, 11 nov 2019 16:41 - (Agenzia Nova) - Lo Stato islamico ha approfittato sin dall’inizio della frattura politica tra Baghdad ed Erbil. Basti pensare che tra il 2017 e il 2018, secondo i dati del Centro per gli studi strategici e internazionali (Csis) il numero di attacchi contro obiettivi governativi nella provincia di Kirkuk è raddoppiato. Si tratta di azioni avvenute dopo la sconfitta militare dello Stato islamico in Iraq, ovvero dopo la liberazione della città di Mosul che tra il 2014 e il 2017 era stata sotto il controllo del cosiddetto “califfato”. Il gruppo ha mantenuto nell’area delle cellule dormienti pronte a entrare in azione al momento propizio. Soprattutto, come denunciato in più occasioni da residenti locali, nelle aree contese tra Baghdad ed Erbil lo Stato islamico ha iniziato a fare ricorso a pratiche estorsive in stile “mafioso” per sostenersi, ad esempio chiedendo il pizzo agli agricoltori, minacciando di dar fuoco ai loro campi coltivati e in alcune occasioni dando esecuzione alle loro minacce. In base ai dati a disposizione, la provincia di Kirkuk e quella vicina di Salah al Din sono le uniche dell’Iraq nelle quali gli attacchi dello Stato islamico sono aumentati di frequenza dopo il 2017. La presenza dei miliziani è apparsa forte soprattutto sui monti Hamrin, un’area remota a sud di Kirkuk e a nord di Tikrit dove a causa della disputa politica tra autorità federali e regionali non vi sono pattugliamenti attivi delle forze irachene o dei Peshmerga. (segue) (Gmr)
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