Erevan, 09 ott 2020 09:32 - (Agenzia Nova) - "Il ritorno dei turchi nel Sud del Caucaso segna la ripresa del genocidio degli armeni d'un secolo fa, quando l'impero Ottomano massacrò un milione e mezzo di noi", sostiene in una intervista a "la Repubblica" il primo ministro Nikol Pashinyan, l'ex giornalista d'inchiesta ed ex oppositore al regime corrotto e filorusso dell'Armenia che nel 2018 ha conquistato il potere organizzando pacifiche manifestazioni in tutto il Paese. "Incoraggiata dalla Turchia, l'aggressione dell'Azerbaigian contro gli armeni del Nagorno-Karabakh è una guerra terrorista contro un popolo che lotta per la sua libertà", prosegue Pashinyan. "Gli azeri bombardano indiscriminatamente città e villaggi, colpendo soprattutto i civili, i quali sono costretti a lasciare le loro case e a trincerarsi nei rifugi. Al fronte, invece, ancora si combatte intensamente, ma al momento gli armeni resistono e gli azeri non possono rivendicare nessun successo strategico sul terreno". Conferma il diretto coinvolgimento militare dl Ankara. "Da dieci giorni i nostri soldati cadono sotto i razzi dei caccia F-16 turchi, gli stessi che ieri in una foto pubblicata dal New York Times si vedono parcheggiati all'aeroporto azero di Ganja. E poi, mentre tutti i grandi leader del pianeta chiedono un immediato cessate il fuoco, Ankara invita Baku a non far tacere le armi, dimostrando di essere al fianco degli azeri sia sul piano diplomatico sia su quello militare". (segue) (Res)
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