Milano, 16 gen 10:45 - (Agenzia Nova) - Anche con il nuovo dpcm palestre e piscine restano chiuse per l'emergenza Covid. Un ulteriore prolungato stop che aggrava lo stato di grande sofferenza del comparto. A fare il punto è Arisa, l'associazione regionale delle imprese del settore, aderente alla Confcommercio milanese. La Lombardia - rileva Arisa - era la regione che, da sola, rappresentava il 37 per cento delle imprese operanti nel fitness con più di 25 mila tra centri benessere e palestre (su un totale nazionale che, prima del Covid, ne annoverava 70mila). Solo nella Città metropolitana di Milano, nel 2019, si contavano 5.200 attività con 17.000 addetti. "Andando avanti così - dichiara il direttore di Arisa Paolo Uniti – stimiamo che i bilanci del 35 per cento delle imprese sono a forte rischio e molte di esse non riusciranno ad arrivare a primavera. Con pesantissime ripercussioni anche in termini occupazionali". "Ancora più drammatica la situazione delle oltre mille piscine lombarde - afferma Angelo Gnerre, delegato Arisa per il settore impianti natatori – ed uso come metafora la scala Richter per i terremoti: il magnitudo di riferimento per le piscine sarebbe dieci con un conseguente tsunami per i bilanci delle nostre aziende 2021: le proiezioni più ottimistiche ci fanno stimare un calo del cinquanta per cento con possibili ripercussioni anche nel 2022". (com)
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