Tripoli, 19 set 2020 10:14 - (Agenzia Nova) - Il comandate della regione militare occidentale della Libia, il generale Osama Jawili, ha annunciato il proprio rifiuto dell'accordo tra il vicepresidente del Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli Ahmad Maiteeq , e il comandante dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), Khalifa Haftar, sulla ripresa di estrazione ed esportazioni di petrolio. Lo riferisce il portale libico "Al Wasat". "Siamo in attesa di una presa di posizione da parte dei membri della presidenza e dai parlamentari riguardo al presunto accordo", ha affermato Jawili, aggiungendo che chiunque tenga all'unità libica deve astenersi dagli interessi personali nei prossimi colloqui internazionali.
Ieri, 18 settembre, il vicepremier del Governo di accordo nazionale (Gna) della Libia, con sede a Tripoli, Ahmad Maiteeq, ha annunciato la decisione di riprendere della produzione ed esportazione di petrolio "per alleggerire le sofferenze dei cittadini". Lo ha dichiarato lo stesso politico del governo di Tripoli in un documento pubblicato sul suo profilo Facebook, dopo un simile annuncio televisivo del generale Khalifa Haftar, l'ex uomo forte della Cirenaica, considerato come un criminale di guerra dal Consiglio presidenziale, organo esecutivo riconosciuto dall'Onu. Fra i sette principi che governano la riapertura, secondo il documento pubblicato da Maiteeq, figura innanzitutto "la ripresa immediata della produzione e dell'esportazione di petrolio da tutti i giacimenti e terminal".
In secondo luogo, l'accordo prevede "la formazione di una commissione tecnica congiunta che sovrintenda ai ricavi del petrolio e garantisca equa ripartizione delle entrate" derivanti dalla vendita degli idrocarburi, che si occuperà di sovrintendere all'attuazione dell'accordo nei prossimi tre mesi, sempre che il suo lavoro sia valutato alla fine del 2020 e sia definito un piano di lavoro per l'anno prossimo. Terzo punto riguarda le esportazioni, e consiste nel modificare e unificare il tasso di cambio o la commissione sulle vendite in valuta straniera, in modo che includa tutte le transazioni, per tutti gli scopi, abolendo la moltiplicazione dei prezzi. (Lit)
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