Tripoli, 06 lug 2020 13:15 - (Agenzia Nova) - Abd al Rahman Milad, meglio noto come "Bija", accusato dalle Nazioni Unite di contrabbando di carburante e di esseri umani in Libia, si è detto pronto a comparire davanti alla giustizia internazionale “a condizione di essere trattato come un ufficiale”. In un’intervista all’emittente televisiva “Wtv”, ripresa dal sito web d'informazione "Al Wasat", Bija viene presentato come comandante della Guardia costiera presso la raffineria di Zawiya, uno dei punti principali delle partenze dei migranti e snodo cruciale delle esportazioni di prodotti petroliferi. “Sono pronto a comparire davanti a qualsiasi comitato investigativo internazionale o locale, a condizione che ciò avvenga attraverso i canali ufficiali del ministero della Difesa, del Capo di Stato Maggiore e della Guardia Costiera e di essere trattato come un ufficiale”, ha detto Milad. “Bija” spiega che il suo nome compare tra i ricercati del comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu "sulla base di notizia false” che scritte da una donna di nome Nancy, “moglie del trafficante Anis Al Jayashi di Zuara". Il cognome non viene menzionato, ma potrebbe trattarsi della giornalista freelance italiana Nancy Porsia, già minacciata da Milad per le sue inchieste sul traffico di esseri umani in Libia. Le accuse contro il compagno della donna sono tuttavia prive di fondamento ed erano state avanzate già lo scorso ottobre in un post su Facebook. (Lit)
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