Algeri, 03 lug 2020 14:30 - (Agenzia Nova) - “In totale, il costo effettivo supererebbe di molto il miliardo di dollari. Per non parlare dei futuri investimenti necessari e delle perdite operative, perché la fabbrica acquistata è strutturalmente in perdita”, osserva la testata. Secondo la stessa fonte, “Sonatrach ha persino dovuto ricorrere a un prestito da 250 milioni di dollari dall’istituto Apicorp, con sede in Arabia Saudita, per la manutenzione dell’impianto e per l’acquisto del greggio saudita necessario al funzionamento della raffineria”. Sempre “Petrostrategies” critica la logica industriale dell’acquisizione, perché “Augusta è stata progettata per la lavorazione di un petrolio greggio di densità media e pesante, non per il greggio leggero che produce l’Algeria”. I dirigenti di Sonatrach avevano giustificato l’affare evidenziando come l’Algeria importi 3 milioni di tonnellate l’anno di prodotti raffinati e promettendo che Augusta avrebbe ridotto il deficit trasformando il greggio algerino. La stessa compagnia si era anche impegnata con ExxonMobil a utilizzare la raffineria per la produzione di lubrificanti per un periodo di dieci anni. (Ala)
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