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Africa: la moratoria sul debito dei paesi africani rischia di innescare uno scontro con la Cina

Roma, 20 apr 2020 17:15 - (Agenzia Nova) - La decisione del Fondo monetario internazionale (Fmi) di congelare il debito di 25 paesi in via di sviluppo – di cui 19 africani – per aiutarli a fronteggiare la pandemia di Covid-19 e le sue ricadute sull’economia del continente ha riportato al centro dell’attenzione un tema dimenticato negli ultimi anni: quello relativo alla cancellazione del debito dei paesi africani. L’emergenza coronavirus ha impresso un’improvvisa accelerazione alle pressioni internazionali per una moratoria, quanto meno temporanea, del debito africano. In questo senso si era espresso anche Papa Francesco nel suo messaggio pasquale Urbi et Orbi. Il rischio, tuttavia, è quello di innescare – anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria ed economica – tensioni geopolitiche con il principale creditore del continente africano: la Cina. Non è un mistero, del resto, che Pechino detenga la quota di gran lunga maggiore del debito dei paesi africani: secondo l’Overseas development institute (Odi), think tank con sede a Londra, i prestiti dalla Cina costituiscono circa il 33 per cento del debito estero del Kenya, il 17 per cento di quello dell’Etiopia e il 10 per cento di quello della Nigeria (solo per citare le principali economie dell’area sub-sahariana), mentre secondo le stime della Johns Hopkins University il governo, le banche e le società cinesi hanno prestato circa 143 miliardi di dollari all'Africa tra il 2000 e il 2017, in gran parte per progetti infrastrutturali su larga scala. (segue) (Res)
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