Roma, 22 ott 2019 20:23 - (Agenzia Nova) - La crisi siriana è un punto di svolta e la giornata di oggi è stata, per molti versi, cruciale per il futuro del conflitto. Questa sera scade l’ultimatum per il ritiro delle forze curdo-siriane dalla “zona di sicurezza”, fissato nell’intesa in base alla quale, lo scorso 17 ottobre, la Turchia ha acconsentito su pressione degli Stati Uniti a sospendere l’offensiva militare. Ma, soprattutto, le ultime ore sono state dominate dal lunghissimo confronto a Sochi, sulla costa del Mar Nero, tra i presidenti di Russia e Turchia, rispettivamente Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. Al termine dell’incontro è stato annunciato un accordo che, per il momento, congela le ostilità nel nord-est della Siria. In base all’intesa firmata oggi a Sochi, le Forze armate della Turchia pattuglieranno assieme a quelle della Russia un’area fino a dieci chilometri all’interno del territorio siriano; starà invece all’Esercito arabo siriano e alla stessa Russia assicurarsi che i curdo-siriani delle Unità di protezione dei popoli (Ypg) si ritirino da una zona distante trenta chilometri dalla frontiera entro “150 ore” a partire dalla mezzanotte del 23 ottobre. (segue) (Res)
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