ECONOMIA

 
 

Economia: Giovannini (AsVis) a "Quotidiano Nazionale", la crescita sostenibile oggi è una priorità per molte aziende.

Roma, 16 set 2019 09:58 - (Agenzia Nova) - Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro ed ex presidente dell'Istat, oggi presidente dell'AsVis — l'Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile — ha inaugurato la Summer School a Siena sull'economia verde, che formerà 40 nuovi manager, di enti pubblici e di aziende private, sui dettami dei 17 Goals sanciti dall'Onu da raggiungere entro il 2030, con un paio di battute efficaci. "Ero a un convegno quando il mio nome era circolato nella rosa di potenziali premier durante la crisi — racconta in una intervista a 'Quotidiano Nazionale'— la prima telefonata è stata a mia moglie. Una smentita che ha evitato un divorzio". E poi, alla fine della lezione, con il suo invito a non ascoltare Marx: inteso come Groucho, non Karl. "Perché volete che mi preoccupi tanto per le generazioni future? Cosa hanno fatto loro per me?". Nonostante il cinismo soft, nella sala del museo civico di Siena che ha ospitato l'apertura di una Summer School 'benedetta' dall'Onu, da grandi imprese e da tante università, con quella di Siena e il Santa Chiara Lab a fare da coordinatori, si respira l'ottimismo nel segno di `se non ora, quando?'. "La prima novità — ammette Giovannini — è che questa scuola va in scena in un ambiente politico, economico, culturale diverso. L'anno scorso non c'erano stati gli scioperi degli studenti, non si discuteva di sviluppo sostenibile e dell'Agenda Onu in questo modo. E neanche le imprese erano pronte a fare il salto. Oggi i temi sono al centro del dibattito politico e al centro delle strategie delle aziende. La Summer School stimolerà i 40 manager a riflettere sul ruolo che possono avere a livello nazionale e internazionale per cambiare il mondo".

Qual è l'originalità della Scuola senese? "E' unica al mondo. L'anno scorso ha avuto un successo notevole. Chi ha partecipato è riuscito poi a introdurre nelle agende di enti pubblici, aziende e organismi internazionali, i temi dello sviluppo sostenibile e le azioni conseguenti. Abbiamo reso più stringente il messaggio che oggi bisogna cambiare molte cose; gli stili di consumo, i modi di produzione, anche le nostre scelte individuali perché non abbiamo più tempo. La buona notizia è che tanti Paesi, tante imprese e anche l'Europa l'hanno capito". Ha citato le aperture della presidente Ue Ursula von der Leyen e del premier Conte... "Spero vivamente che questo sia un momento propizio. Tre anni di semina forse hanno fatto germogliare qualcosa. L'anno scorso, prima delle elezioni, abbiamo presentato un decalogo sull'agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, sulle idee da seguire e sulle soluzioni da adottare. Tutte le forze politiche l'hanno sottoscritto, eccetto Lega e Fratelli d'Italia. La nuova maggioranza spero sia coerente con quanto promesso". Poi spiega cosa pensa delle 180 grandi imprese che hanno firmato il patto etico, e del programma della commissione Ue. "Sono filosofie che vanno nella direzione giusta. Ora tocca ai cittadini, agli studenti di questa scuola, alle organizzazioni battersi perché seguano azioni concrete. La presidente von der Leyen ha parlato di decarbonizzazione della Ue entro il 2050, ha auspicato l'avvento dell'economia circolare, l'attuazione del pilastro sociale e il cambiamento della governance europea. Ma sono i governi che prendono decisioni, non la Commissione".

Si fida del nuovo governo? "Spero sia uno dei campioni della nuova rotta. A Palazzo Chigi è stata istituita una cabina di regia sull'Agenda 2030, speriamo venga rinforzata perché bisognerà farsi trovare pronti soprattutto se a Bruxelles spingeranno verso le nuove politiche di governance". Le grandi imprese hanno adottato l'agenda 2030? "Non solo i grandi gruppi italiani, come Eni, Enel e Leonardo, sono con noi. Abbiamo registrato un cambiamento nel sistema economico italiano; le dieci associazioni di categoria più rappresentative hanno firmato un documento per chiedere al governo italiano una spinta verso i temi dell'agenda". Ci sono due foto emblematiche per riassumere la Summer School: l'affresco sugli Effetti del Buongoverno del Lorenzetti, che e nel Museo civico di Siena, e quella bambina inuit sul pack che si scioglie. "La trasposizione dei 17 obiettivi dell'Onu, dalla lotta alla povertà e alla fame, al diritto alla salute, all'acqua pulita, all'igiene, nei vari tasselli del Buongoverno è stata davvero efficace. Dall'Agenda 1338 a quella 2030, un millennio di distanza. La foto della bimba inuit è la copertina del libro che ho scritto con Donato Speroni. Quello che colpisce è il suo sguardo mentre è ferma sul ghiaccio che si sta sciogliendo. Un atto d'accusa al mondo che non lascia indifferenti", ha concluso Giovannini. (Rin)
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