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Usa: Fed, forti divisioni interne su possibilità di ridurre nuovamente tassi interesse

Washington , 21 ago 2019 23:30 - (Agenzia Nova) - La Federal Reserve (Fed), la Banca centrale statunitense, ha operato un taglio dei tassi d’interesse a fine luglio per “ricalibrare” la politica monetaria nazionale, e non per dare il via ad una serie di riduzioni. Questa l’opinione dei funzionari dell’istituto di emissione, resa nota grazie al verbale della riunione di fine luglio diffuso nella giornata di oggi. Secondo quanto si apprende dal “Washington Post”, l’incontro ha evidenziato forti divisioni interne in merito alla possibilità di ridurre ulteriormente i tassi di interesse: mentre alcuni funzionari hanno spinto per un taglio pari allo 0,5 per cento piuttosto che dello 0,25, altri hanno chiesto di mantenere i tassi di interesse invariati a fronte di “un mercato del lavoro stabile e un tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici”.

La riunione di fine luglio si è conclusa con la decisione di operare una riduzione dei tassi di interesse pari allo 0,25 per cento a fronte di un’inflazione inferiore alle aspettative, uno scarso livello di investimenti e una serie di incertezze relative alla politica commerciale del paese. La Banca centrale, come riferisce il “Washington Post”, ha tuttavia precisato che la misura costituisce “un aggiustamento” e sottolineato l’importanza di “essere flessibili” dal momento che alcuni dei rischi che hanno reso necessari i tagli potrebbero essere risolti nel prossimo futuro.

Lo scorso 19 agosto, il presidente Donald Trump ha esortato ancora una volta la Fed ad operare una riduzione aggiuntiva dei tassi di interesse, criticando fortemente “la mancanza di visione” del suo presidente, Jerome Powell. In una serie di post pubblicati sul suo profilo Twitter, Trump ha ribadito quanto “la nostra economia nazionale sia forte” e chiesto all’istituto di emissione di operare una riduzione del tasso di interesse di riferimento pari ad almeno 100 punti base (equivalenti ad un punto percentuale). Stando al presidente, ciò “migliorerebbe ancora di più la nostra situazione economica, e gioverebbe in maniera significativa anche all’economia mondiale”. (Was)
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