LIBIA

 
 

Libia: Eliseo non conferma Haftar a Parigi, intanto Macron incontra emissari del generale

Parigi, 13 mag 2019 10:51 - (Agenzia Nova) - L’Eliseo smentisce la ridda di voci ventilate dalla stampa libica su un possibile incontro tra il generale Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), e il presidente francese Emmanuel Macron previsto a Parigi mercoledì 15 maggio. "Se non è stato comunicato, non è previsto", spiega l’ufficio stampa della presidenza francese, interrogato in merito da “Agenzia Nova”. Le emittenti televisiva libiche "Libya Akhbar" e "218 Tv", così come il sito web “Libya Observer”, avevano dato ieri la notizia di un incontro tra Haftar e Macron previsto dopodomani, citando come fonte un comunicato della presidenza francese. Del comunicato, tuttavia, non vi è alcuna traccia e nell’agenda settimanale diffusa ieri sera dall’Eliseo non è previsto un incontro con Haftar, nonostante il programma di mercoledì sia particolarmente fitto. Le voci sulla possibile visita di Haftar a Parigi arrivano mentre il premier del Governo di accordo nazionale (Lna), Fayez al Sarraj, si trova oggi a Bruxelles per chiedere ai capi della diplomazia europea, riuniti nel Consiglio affari esteri, di condannare a chiare lettere l’offensiva del generale Haftar su Tripoli.

Intanto oggi il quotidiano francese “Le Figaro” rivela che sabato 11 maggio il presidente francese Macron ha incontrato Abdulhadi Ibrahim Iahweej, ministro degli Affari esteri del governo “orientale” della Libia, controllato appunto dal generale Haftar. Secondo “Le Figaro”, il passaggio di Iahweej a Parigi è stato “discreto”. Il capo della diplomazia di Haftar ha spiegato al presidente francese che l’offensiva verso Tripoli lanciata il 4 febbraio scorso continuerà fino alla disfatta delle truppe di Sarraj. Una posizione identica a quella espressa dallo stesso Haftar durante il suo incontro con il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi avvenuto la scorsa settimana. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms), almeno 454 persone sono morte e 2.154 sono rimaste ferite nelle violenze. Almeno 63.725 persone sono state costrette a lasciare le loro case, secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dal meccanismo Displacement Tracking Matrix (Dtm) dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim).

Il passaggio degli emissari di Haftar a Parigi segue l'incontro avvenuto l'8 maggio all'Eliseo tra il primo ministro di Tripoli, Fayez al Sarraj, e lo stesso Macron. Nell’incontro con il premier libico di pochi giorni fa, il capo dell’Eliseo aveva incoraggiato il politico di Tripoli ad accettare “una tregua senza condizioni”, proponendo una "linea del cessate il fuoco" definita con modalità precise sotto "supervisione internazionale". Macron aveva detto che la Francia “sostiene il Governo di accordo nazionale”, auspicando che il paese nordafricano possa andare “il prima possibile alle elezioni”. Da parte sua, il premier Sarraj aveva detto in un’intervista a “France 24” che il generale Haftar è “un criminale di guerra” che vuole instaurare in Libia una dittatura militare e pertanto “non può rappresentare” la Cirenaica. “Dopo questo attacco a Tripoli, la Comunità internazionale dovrebbe affrontare la questione più seriamente se vuole risolvere il problema”, aveva aggiunto il premier di Tripoli, spiegando di non volersi più sedere al tavolo dei negoziati con il generale libico. “Ho detto a Macron che occorrerà trovare una élite politica di accademici, dei veri rappresentanti nell’est della Libia. (...) Il disaccordo non è tra ovest ed est, ma piuttosto tra chi vuole uno Stato militare o uno Stato civile”, aveva concluso Sarraj. (Res)
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