SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: fonti stampa, Serbia chiede rafforzamento forze sicurezza per rappresentanze diplomatiche

Belgrado, 11 gen 2017 15:45 - (Agenzia Nova) - La Serbia avrebbe chiesto ad alcuni paesi un rafforzamento delle forze di sicurezza presso le proprie rappresentanze diplomatiche. Lo riporta il quotidiano "Vecernje novosti", citando fonti riservate. La richiesta sarebbe motivata dal fatto che, secondo alcune informazioni, tali rappresentanze sarebbero delle potenziali mete di attacchi da parte di albanesi. Al momento, aggiunge il giornale, non vi è l'intenzione di far rientrare il personale serbo, ma è suggerita l'attivazione dei piani speciali per le situazioni di crisi che ha ciascuna ambasciata, mentre gli ambasciatori sono tenuti ad informare in anticipo il ministero degli Esteri di Belgrado su tutti i contatti o movimenti compiuti. Un rafforzamento delle forze di sicurezza presso le ambasciate e residenze sarebbero state chieste, sempre secondo il giornale, a Svizzera, Turchia, Germania, Italia e Belgio. Nelle scorse ore il ministro degli Esteri della Serbia, Ivica Dacic, ha dichiarato che Belgrado ha ricevuto informazioni su dei piani da parte della comunità albanese all'estero per porre sotto sequestro alcune strutture diplomatiche o consolari serbe presenti negli Stati Uniti o in Europa, con l'obiettivo di costringere la Serbia a desistere dalla richiesta di giudicare l'esponente politico kosovaro Haradinaj.

Dacic ha precisato che le informazioni a riguardo sono state inoltrate alla polizia ed ai servizi di sicurezza nazionali dei paesi interessati, oltre che alle missioni diplomatiche e consolari serbe. "Questo dimostra – ha osservato Dacic – che i politici albanesi sono capaci persino di atti di terrorismo". Secondo il ministro, inoltre, la Serbia desidera ricordare a tutti i paesi interessati che sono responsabili della sicurezza di tutte le missioni diplomatiche serbe nel loro territorio e ha ammonito i politici albanesi a "non scherzare" con il fuoco. "La Serbia – ha ancora detto Dacic – non desisterà dal perseguire Haradinaj o chiunque altro che abbia commesso dei crimini contro la popolazione serba. I serbi, come tutte le altre persone, meritano di avere giustizia". Dacic ha infine osservato che le dichiarazioni del ministro degli Esteri albanese Ditmir Bushati successive all'arresto di Haradinaj sulla "necessità" di rivedere il dialogo Belgrado-Pristina dimostrano l'essenza della politica albanese, secondo la quale i crimini contro i serbi sarebbero ammessi e il dialogo servirebbe solo per promuovere ulteriormente l'indipendenza del Kosovo.

Il ministro albanese Bushati, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic su presunti piani volti a porre sotto sequestro le ambasciate della Serbia nell'Ue e negli Stati Uniti, ha dichiarato che "fare del ruolo della vittima un metodo politico, combinato poi anche con la teatralità, credo sia controproducente. Le retoriche vanno evitate. Invece di rimanere prigionieri di un passato oscuro, bisogna essere promotori dell'attuazione degli impegni che tutti i paesi della regione hanno assunto nell'ambito di processi promossi dalla comunità internazionale, e qui mi riferisco all'Unione europea", ha sottolineato Bushati, aggiungendo che "il rispetto per la giustizia internazionale e per i vicini è una precondizione per la stabilità, la sicurezza e l'ulteriore democratizzazione della regione".

Il ministero degli Esteri del Kosovo ha definito le dichiarazioni sugli albanesi all'estero da parte del vicepremier e ministro degli Esteri serbo, Ivica Dacic, un "inaccettabile" incitamento ai sentimenti nazionalisti e all'odio. Secondo il ministero degli Esteri kosovaro queste dichiarazioni hanno lo scopo di mantenere alto il livello di tensione nella regione dei Balcani e contribuiscono soltanto alla destabilizzazione. "In queste circostanze, questi atti di violenza potrebbero essere orchestrati dallo stato serbo e poi attribuiti alla diaspora albanese", ha accusato il ministero di Pristina. Secondo quanto riportato ieri dalla stampa serba, il ministero della Giustizia di Belgrado ha inviato la richiesta di estradizione nei confronti di Haradinaj alle autorità giudiziarie francesi.

Sempre secondo la stampa di Belgrado, che cita fonti riservate all'interno del dicastero della Giustizia, assieme alla richiesta è stata inviata la documentazione tradotta in lingua francese sulla cui base la magistratura francese deciderà sull'eventuale estradizione dell'attuale leader del partito kosovaro di opposizione Alleanza per il Futuro del Kosovo (Aak) Haradinaj. L'ex comandante dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) è stato arrestato lo scorso giovedì dalle autorità francesi sulla base del mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità serbe con l'accusa di aver commesso crimini di guerra contro i serbi durante la guerra in Kosovo; attualmente si trova in un centro di detenzione nel sud della Francia dopo che un tribunale francese ha confermato nel fine settimana il suo fermo in attesa della richiesta di estradizione da parte della Serbia. (Seb)
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