Ankara, 11 gen 2017 16:00 - (Agenzia Nova) - I Falchi per la libertà del Kurdistan (Tak), gruppo curdo separatosi nel 2005 dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), ha rivendicato oggi la responsabilità dell'attentato avvenuto lo scorso 5 gennaio a Smirne, sulla costa mediterranea del paese. Secondo l'agenzia di stampa vicina al Pkk "Firat", il Tak ha riferito che una delle sue "squadre di vendetta", formata da due giovani di 29 e 25 anni, ha perpetrato l'attacco nella città "pacifica e sicura" di Smirne, "un gioiello del turismo e del commercio", accusando il governo di Ankara di voler "coprire le ferite" degli attacchi usando "la guerra psicologica". Nell'attentato del 5 gennaio hanno perso la vita un agente di polizia e un impiegato del tribunale di Smirne e sono stati uccisi dalle forze dell'ordine due degli attentatori.
Il Tak ha rivendicato a dicembre scorso il duplice attentato nei pressi dello stadio del Besiktas, a Istanbul, costato la vita a 38 persone. In precedenza il gruppo filocurdo aveva rivendicato un altro attentato, quello di venerdì 4 novembre a Diyarbakir, città a maggioranza curda del sud-est della Turchia, in cui erano morte undici persone. Inizialmente le autorità di Diyarbakir avevano attribuito l’attentato al Pkk, mentre il sito d’informazione affiliato allo Stato islamico “Amaq” aveva riferito che l’attacco era opera dei miliziani jihadisti. Gran parte delle vittime di quell’attentato, compiuto mediante l’uso di un’autobomba nei pressi di una stazione di polizia, erano civili.
Il gruppo Tak ha rivendicato in passato anche altri attentati terroristici: il primo, avvenuto il 17 febbraio del 2016, ha colpito una zona centrale di Ankara uccidendo 29 persone. Il secondo, il 13 marzo, sempre ad Ankara, ha ucciso 37 civili ad una fermata degli autobus. Il terzo, il 10 giugno scorso, è avvenuto ad Istanbul e ha ucciso 12 persone, tra cui cinque civili, nel quartiere di Fatih. Il gruppo curdo ha rivendicato anche un altro attentato avvenuto il 27 aprile scorso a Bursa, nel nord-ovest del paese, dove un kamikaze si è fatto esplodere vicino alla Grande Moschea, ferendo almeno 13 persone. (Tua)
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