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Qatar: Banca centrale monitora i trasferimenti finanziari

Riad, 03 lug 2017 13:28 - (Agenzia Nova) - Dopo il taglio delle relazioni diplomatiche da parte di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Egitto e altri paesi musulmani, la Banca centrale del Qatar sta monitorando gli sviluppi relativi alla sua moneta, in particolare i trasferimenti finanziari. Lo ha detto Mazen al Sudairy, responsabile della ricerca presso la banca di investimento emiratina Al Rajhi Capital, intervistato dall'emittente "Al arabiya". "Il riyal qataroita è crollato all'estero, a seguito della mancanza di trasparenza che circonda il sistema finanziario e bancario del Qatar" ha sottolineato Al Sudairy. "Non è ancora chiaro come riuscirà la Banca centrale a garantire la liquidità necessaria per far fronte alle conseguenze del boicottaggio", ha aggiunto.

Nei giorni scorsi la società IHS Markit, ha sottolineato in rapporto che la divisa del Qatar, il riyal, resterà sotto pressione a causa della crisi in corso tra Doha e i paesi vicini del Golfo. Secondo IHS Markit l'attuale crisi è "la peggiore disputa politica nella storia del Qatar dalla sua indipendenza". IHS Markit ritiene che lo scetticismo prevale sugli investitori stranieri circa il futuro dell'economia del Qatar, che rischia di rallentare fino al 2018. Intanto cresce il numero delle banche e delle società finanziarie straniere che rifiutano di acquistare i riyal qatarioti. Secondo fonti economiche del Golfo, la fiducia degli operatori è calata dopo il taglio del rating del Qatar da parte dell'agenzia Standard and Poor's con un giudizio sulla tenuta creditizia del paese ridotto a "AA-" da "AA". Le difficoltà riguardano anche diversi residenti che viaggiano in Europa, negli Stati Uniti e in Asia che non sono stati in grado di scambiare la valuta qatariota nei paesi in cui sono giunti.

Secondo quanto riferisce il quotidiano emiratino “The National”, mentre la maggior parte delle grandi società di cambio valute presenti negli Emirati Arabi Uniti continuano a scambiare la moneta qatariota, molte società più piccole hanno per il momento interrotto la conversione di valuta a causa di un crollo dei flussi di valuta. Una fonte del quotidiano emiratino ha sottolineato che attualmente alcune società stanno cambiando tra i 100 mila e i 150 mila riyal al giorno, mentre prima della crisi con alcuni paesi del Golfo e l’Egitto la quantità media di scambio era di circa 2 milioni di riyal.

Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto hanno annunciato lunedì 5 giugno la rottura delle relazioni diplomatiche con Doha, ritirando i propri ambasciatori e imponendo l'espulsione dei cittadini del Qatar. La mossa ha visto anche la chiusura dello spazio aereo, che per i paesi del Golfo ha implicato l'interdizione delle acque territoriali. Riad ha inoltre chiuso il proprio confine terrestre con il Qatar impedendo di fatto qualsiasi transito di merci. Alle misure hanno aderito finora tra gli altri anche Eritrea, Mauritania, Maldive, Senegal, il governo yemenita del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e l'esecutivo libico non riconosciuto di Al Baida. Giordania, Gibuti, Ciad, Niger hanno declassato invece le proprie rappresentanze diplomatiche. Paesi come Iran e Turchia si sono schierati con il Qatar promettendo anche l'invio di derrate alimentari.

Lo scorso 23 giugno le autorità del Kuwait, che svolgono un ruolo di mediazione, hanno consegnato al Qatar una lista di 13 richieste presentate dai paesi del Golfo per porre fine alla crisi. Tra le richieste avanzate dai paesi per la ripresa delle relazioni diplomatiche col Qatar, che dovrebbero essere soddisfatte da Doha entro 10 giorni (con scadenza dunque lunedì 3 luglio), ci sono la chiusura dell’emittente televisiva “al Jazeera” e la fine dei rapporti con l’Iran. Una terza richiesta riguarda la chiusura della base militare turca in Qatar e la fine della cooperazione tra Ankara e Doha. Le autorità del Qatar hanno annunciato che considerano “irragionevoli” e “ostili” alla sovranità qatariota le 13 richieste contenute nel messaggio indirizzato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Egitto tramite la mediazione del Kuwait. La crisi che sta coinvolgendo il Qatar e gli altri paesi della regione potrebbe durare a lungo con gravi rischi, non solo sul piano diplomatico ed economico. (Res)
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