SPECIALE ENERGIA

 
 

Speciale energia: Germania, Eon registra una delle peggiori performance della sua storia

Berlino, 21 nov 2016 14:00 - (Agenzia Nova) - Pochi giorni fa Eon ha presentato, sulla base dei dati di bilancio, il peggior resoconto della storia del gruppo, come confermato dall’amministratore delegato Johannes Teyssen in un'intervista al quotidiano "Handelsblatt". Il maggior concorrente di Eon, Innogy, della società energetica Rwe, guidata da Peter Terium, ha avuto in questo periodo un ottimo risultato in Borsa. Al contrario la divisione di Eon da Uniper, la sezione societaria dell'energia "verde", valutata sul mercato azionario da 4 a 5 miliardi di euro, non ha portato ai risultati sperati. La perdita accumulata da Eon quest'anno ammonta a 10 miliardi di euro, anche a causa dell'abbassamento del costo dell'energia. Il direttore della sezione finanziaria societaria, Michael Sen, abbandonerà la società alla fine dell'anno. Tuttavia Eon non ha debiti bancari o obbligazionari e gode di un buon rating di credito a seguito degli elevati flussi di cassa. Dopo la scissione societaria, ha dichiarato Teyssen, c'è necessità di due o tre anni di assestamento. In questo periodo occorre digitalizzare le reti e rafforzare le connessioni alle fonti energetiche rinnovabili. Attualmente la società ha fatto investimenti in due parchi eolici offshore, ed è prevista la costruzione di un terzo. Tra i suoi clienti la società può annoverare Michelin, Procter and Gamble e Evonik. Rimane tuttavia il nervosismo tra i 4 mila dipendenti che hanno partecipato all'ultima riunione per l'incertezza della situazione finanziaria. A marzo, in primavera, è prevista una nuova campagna pubblicitaria e uno sviluppo del marchio. Responsabile sarà Karsten Wildberger, che proviene dal settore delle telecomunicazioni. Attualmente la società ha 40 mila dipendenti, di cui 38 mila sono decentrati. Occorre quindi riorganizzare il modo di lavorare, soprattutto con le posizioni più periferiche, con agenzie locali più piccole. L'armonia aziendale è comunque buona. C'è un'ottima collaborazione con il nuovo presidente, Karl-Ludwig Kley, e con i nuovi membri del Consiglio di vigilanza aziendale. Purtroppo l'uscita dal nucleare è stata molto costosa e la società dovrà pagare 10 miliardi di euro, ma Teyssen si dice fiducioso circa la capacità dell'azienda di uscire a testa alta da questa difficoltà. Eon è in attivo negli Stati Uniti, dove è stato eletto il nuovo presidente Donald Trump. Questo potrebbe causare un cambiamento di strategie per quanto riguarda carbone e petrolio. (Res)
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