Tunisi, 06 giu 2016 15:30 - (Agenzia Nova) - L’unità di coordinamento e monitoraggio della sicurezza tunisina si è riunita sotto la presidenza del premier Habib Essid per discutere della strategia antiterrorismo durante il Ramadan e la stagione estiva. All’incontro hanno preso parte anche il ministro della Difesa, Farhan al Harshani, quello dell’Interno Mohamed Najem Gharsalli e degli Esteri, Khemaies Jhinaoui. Secondo quanto riferisce un comunicato del governo tunisino, “è necessario rafforzare le misure di sicurezza per la tutela delle istituzioni. La difficile situazione e le minacce terroristiche richiedono che istituzioni, parti sociali e tutti i tunisini uniscano le forze”. Dopo gli attentati terroristici del 2015, l'attacco del 18 marzo al Museo del Bardo di Tunisi con 22 turisti uccisi e la strage del 26 giugno sulla spiaggia di Sousse con 38 morti tra i bagnanti, la Tunisia ha considerevolmente rafforzato i dispositivi per la lotta antiterrorismo, attivamente sostenuta dalla cooperazione di diversi paesi occidentali. Nelle carceri del paese sono detenute per fatti legati ad atti di terrorismo un numero di persone oscillante tra le 2 e le 3 mila unità, a seconda delle fonti. La Tunisia presenta, ha scritto qualche settimana fa il quotidiano francese "Le Monde", il paradosso di essere allo stesso tempo sia la sola "primavera araba" democratica ad essere sopravvissuta alle vicissitudini politiche seguite al 2011 che un focolaio di jihadisti: secondo l'ultimo rapporto del gruppo Soufan specializzato nell’analisi di informazioni in materia di sicurezza, ben 6 mila tunisini sarebbero partiti per arruolarsi nei differenti fronti della jihad in Siria ed in Iraq; una cifra che fa del paese la principale fonte di combattenti stranieri. (Tut)
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Lorenzo Guerini
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22 luglio 2021