Sana'a, 06 giu 2016 15:30 - (Agenzia Nova) - I colloqui diretti tra il governo yemenita e i ribelli sciiti Houthi per lo scambio dei prigionieri sono stati sospesi. Lo ha annunciato una fonte del governo yemenita, aggiungendo che i delegati dell’esecutivo che sostiene il presidente in esilio Abd Rabbo Mansour Hadi hanno concordato con gli esperti dell’Onu di sospendere i negoziati diretti sullo scambio dei prigionieri per riavvicinare le posizioni con i ribelli mediante colloqui “indiretti”. Secondo fonti vicine al dossier, le due parti avevano concordato uno scambio dei prigionieri prima dell’inizio del mese del Ramadan, previsto per questa settimana. Il governo yemenita vuole che i ribelli sciiti fedeli all’imam Al Houthi rilascino tutti i prigionieri citati nella risoluzione n. 2216 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, incluso il ministro della Difesa Mahmoud Al Subeihi. Il governo sostiene però che gli Houthi vogliano liberare solo i prigionieri di guerra. I negoziati in Kuwait per mettere fine alla guerra nello Yemen sono iniziati il 21 aprile scorso, ma sono stati più volte interrotti per la mancanza di accordo tra le parti. Il conflitto nello Yemen, iniziata lo scorso anno con l'intervento militare di una coalizione di stati arabi guidata dall'Arabia Saudita in appoggio al presidente in esilio Hadi, ha causato finora almeno 6.400 morti e costretto alla fuga 2,8 milioni di persone.
Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, dall’inizio dell’operazione militare guidata da Riad a sostegno del governo del presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi, lanciata nel marzo 2015, circa l’80 per cento della popolazione versa in condizioni critiche e necessita di aiuti umanitari. La ripresa dei negoziati a Kuwait City tra governo e ribelli e la tregua sottoscritta lo scorso 11 aprile hanno in parte attenuato la crisi umanitaria. Il responsabile operazioni umanitarie delle Nazioni Unite nello Yemen, Jamie McGoldrick, ha riferito all’emittente “al Arabiya” che l’imposizione di una tregua nello Yemen ha consentito di migliorare l’accesso delle organizzazioni umanitarie nel paese, ma la popolazione locale si trova ancora ad affrontare una crisi di dimensioni “incommensurabili”. L’11 aprile scorso, prima dell’inizio dei colloqui di pace in Kuwait, il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e la leadership dei ribelli zaiditi Houthi hanno deciso di sottoscrivere una fragile tregua tuttora in corso, anche se con frequenti violazioni. “Il cessate il fuoco ci ha fornito un’opportunità per entrare in aree alle quali non avevamo ancora avuto accesso”, ha detto il funzionario Onu. “Nessuna area in Yemen era stata veramente sotto assedio – ha aggiunto – ma diverse erano le zone del paese difficili da raggiungere a causa del conflitto in corso”. Secondo McGoldrich, la guerra in Yemen è “una crisi invisibile” a causa dell’impatto mediatico di gran lunga maggiore del conflitto in Siria. Tuttavia, “l’emergenza è di proporzioni devastanti” e le dimensioni della crisi “incommensurabili”. (Res)
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Lorenzo Guerini
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22 luglio 2021