SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: Russia-Israele, Netanyahu, relazioni bilaterali rafforzano sicurezza nazionale

Mosca, 06 giu 2016 15:45 - (Agenzia Nova) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il riavvicinamento con la Russia contribuisce al rafforzamento della sicurezza nazionale e a prevenire scontri “inutili” ai confini settentrionali dello Stato ebraico. Il premier si riferisce alle tensioni nell’area tra il nord di Israele e il sud del Libano, controllato dalla milizia sciita di Hezbollah, sostenuta da Mosca. "La Russia è una potenza mondiale, e le nostre relazioni bilaterali sono sempre più strette”, ha dichiarato Netanyahu. “Ho lavorato al riavvicinamento che oggi ci serve per la nostra sicurezza nazionale, per prevenire scontri inutili e pericolosi sul nostro confine settentrionale", ha precisato il premier, secondo quanto riferito dall'agenzia stampa russa "Ria Novosti". Oggi Netanyahu si recherà a Mosca per la terza visita in pochi mesi per un incontro con il presidente russo, Vladimir Putin. Il premier israeliano resterà a Mosca due giorni, in occasione del 25mo anniversario del ripristino dei rapporti bilaterali. E’ probabile che la situazione in Siria sia il tema centrale dei colloqui tra i due leader. Israele e Russia hanno entrambi condotto azioni militari in Siria e hanno raggiunto un accordo per coordinare le loro attività evitando incidenti. Nel corso della sua ultima visita a Mosca, il 21 aprile scorso, Netanyahu aveva sottolineato come rafforzare il coordinamento fra Israele e Russia “sulla sicurezza in Siria, per evitare ogni sorta di errori, malintesi o incidenti” fosse uno dei suoi obiettivi principali.

Il primo ministro israeliano aveva aggiunto che “Israele ha delle chiare ‘linee rosse’ legate alla sicurezza nazionale”, e una di queste priorità è prevenire l’emergere di una “linea del terrore” lungo le alture del Golan. Netanyahu ha già chiarito in passato che “le alture del Golan restano sotto la sovranità israeliana”. Lo Stato ebraico pur non facendo parte del tavolo delle trattative di Ginevra per la soluzione del conflitto siriano, detiene degli interessi inderogabili sulla regione, incentrati sulla sicurezza nazionale. Israele conquistò il Golan 49 anni fa, durante la Guerra dei sei giorni del 1967 dopo che l'esercito siriano invase Israele. Nel 1981, durante il mandato del primo ministro Menachem Begin, Israele ha approvato una legge che definisce il Golan come un territorio sotto la sua sovranità. In passato diversi leader politici e comandanti militari israeliani hanno espresso “sconcerto e disappunto” dopo l’indiscrezione secondo cui il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il russo Putin avrebbero deciso di restituire le alture del Golan alla Siria. Anche la Lega araba, nel corso di una sessione straordinaria, ha condannato recentemente le dichiarazioni del primo ministro Netanyahu riguardo al Golan. Nella seduta i delegati dei paesi arabi hanno sottolineato che le affermazioni del premier israeliano “sono un tentativo di imporre un fatto compiuto e rappresenta una sfida palese alla comunità internazionale”.

Secondo la Lega araba, inoltre, la posizione di Netanyahu viola la risoluzione Onu 497 del 1981, che impone il ritiro degli israeliani dalle Alture del Golan vietando ad Israele di imporre le sue leggi nei territori occupati. Le alture del Golan sono una zona particolarmente strategica, il cui controllo permette di monitorare dall’alto l’area circostante. Netanyahu in passato, ricordando che anticamente era abitata da ebrei, ha tenuto già due volte negoziati segreti con Damasco per il futuro nella zona, la prima nel 1998 durante il suo primo mandato da premier, e poi nel 2010, dopo essere tornato a capo del governo. (Rum)
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