SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: Iraq, controllare i movimenti delle armi statunitensi è sempre più difficile

Washington, 27 mar 2015 15:15 - (Agenzia Nova) - E' di poche settimane fa la notizia che il Pentagono ha perso ogni traccia di oltre mezzo miliardo di dollari in armamenti ed equipaggiamenti militari inviati all’ex governo yemenita. Qualcosa di simile, ma di dimensioni quantitativamente ancor più rilevanti, sta accadendo da oltre un anno in Iraq. La fulminea avanzata dello Stato islamico (Is) ad ovest del paese ha consentito alle milizie di impossessarsi di una gran quantità di armi e veicoli consegnati dagli Usa all'Esercito nazionale iracheno. Ma il deflusso di armi statunitensi dai ranghi delle forze regolari è proseguito anche nei mesi successivi. I funzionari del Pentagono, scrive la “Washington Post”, sono rimasti di sasso lo scorso gennaio, visionando un video che riprendeva un carro armato statunitense M1 Abrams battente la bandiera verde e gialla della milizia sciita filo-iraniana Kitaeb Hezbollah. Il carro armato era stato ripreso mentre le milizie sciite pro-governative si preparavano a una offensiva contro l'Is nella provincia di Anbar. Le alte sfere militari “hanno poi concluso” che Kitaeb Hezbollah – considerata da Washington un’organizzazione terroristica – non si era impadronita del veicolo corazzato: “era stato l'equipaggio, appartenente alla Nona divisione dell'Esercito iracheno, a issare la bandiera in segno di solidarietà alle forze sciite”.

Comunque stiano le cose, scrive il quotidiano Usa, l'amministrazione Obama fatica sempre più a tenere sotto controllo il mare di armamenti inviati in Iraq, dal momento che l'Esercito regolare agli ordini del governo di Baghdad si sta sempre più fondendo in una unica entità con le forze paramilitari sciite, spesso coordinate dall'Iran. Negli ultimi mesi, i social media hanno diffuso centinaia di immagini di miliziani, terroristi e combattenti di ogni genere equipaggiati con armi automatiche e veicoli militari di fabbricazione statunitense. “Le armi statunitensi sono sul campo, non ci sono dubbi a riguardo”, commenta sarcasticamente Ahmed Ali, membro della Ong irachena Education for Peace in Iraq Center, che aggiunge: “(Le armi Usa, ndr) Sono nelle mani di diversi gruppi, inclusi lo Stato islamico, le milizie popolari e l'Esercito iracheno”. E molte delle milizie sciite impadronitesi di quelle armi, sottolinea il quotidiano statunitense, sono le stessa accusate di essersi macchiate di abusi settari ai danni dei sunniti nelle aree interessate dall'offensiva contro l'Is. (Res)
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