SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: presidente Aiad Crosetto, investire nel settore creando prodotti esportabili ed estendibili ad altri comparti

Roma, 05 giu 2015 15:30 - (Agenzia Nova) - Il settore della difesa richiede a chi rappresenta l’industria di creare prodotti che possano essere anche esportati e inseriti in altri comparti, l’Italia deve decidere il futuro tecnologico della nazione e delle sue Forze armate, scegliendo su cosa contrarsi. Lo ha detto il presidente della Federazione aziende italiane per l'aerospazio, la difesa e la sicurezza, Guido Crosetto, intervenendo all’incontro “Forze armate e innovazione tecnologica nel programma Forza Nec: ritorno al futuro”, organizzato a Roma dall’Istituto affari internazionali. Secondo il responsabile di Aiad, nella difesa operano realtà che sono interconnesse e che faticano ad esistere se una viene a mancare. Per Crosetto le Forze armate rappresentano la sintesi di questa interconnessione e sono inoltre allo stesso tempo uno dei pochi strumenti ancora attivi di politica estera del paese, grazie al loro coinvolgimento in missioni internazionali, che offrono la possibilità all’Italia di essere presente in contesti complessi al fianco delle grandi potenze. Il presidente dell’Aiad ha notato che occorre al comparto una capacità simile a quella utilizzata dallo Stato di Israele, dove il denaro pubblico investito nella difesa serve a costruire prodotti che in seguito vengono inseriti all’interno di un mercato. “Non esiste investimento nel paese che abbiamo un ritorno economico paragonabile a quello nella difesa”, ha detto Crosetto, ricordando che ciò richiede a coloro che rappresentano l’industria di settore l’abilità di realizzare prodotti che possano essere anche esportati e inseriti in altri comparti. Secondo il presidente dell’Aiad, un programma come quello per il rinnovamento tecnologico delle Forze armate, riguarda dei comparti chiave da cui l’Italia non può essere assente, come la cyber sicurezza, fondamentale per poter restare al passo con il resto del mondo, e in questo senso vi è la necessità di trasferire l’importanza dell’investimento nel settore ad una platea più ampia. (Sic)
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