SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: Europarlamento, cooperazione nel settore dipende soprattutto da volontà politica

Bruxelles, 10 feb 2017 15:30 - (Agenzia Nova) - La cooperazione nella difesa nell'Ue "dipende ormai più dalla volontà politica che da altre considerazioni di carattere giuridico": è quanto affermano gli eurodeputati della Commissione Affari esteri, e di quella per Affari costituzionali, in una risoluzione congiunta votata ieri a maggioranza. Il testo, che adesso verrà discusso e votato nel corso della plenaria di marzo, è volto a chiarire la posizione dell'Europarlamento sul futuro delle politiche europee di difesa, in concomitanza del sessantesimo dei Trattati di Roma, ed esplorerà le possibilità di una più ampia cooperazione nel quadro del Trattato di Lisbona. Secondo quanto riporta una nota dell'Europarlamento, gli eurodeputati suggeriscono di considerare l'Agenzia europea per la difesa (Eda) come un'istituzione Ue "sui generis", finanziata dal bilancio Ue, e raccomandano di stabilire, nel quadro del Consiglio dell'Ue, anche un incontro nel formato dei ministri della Difesa.

Secondo Esteban Gonzalez Pons (Partito popolare europeo-Ppe), che è uno dei due relatori del testo, "questa relazione ambiziosa e strategica giunge in un momento molto opportuno", ossia proprio quando "la difesa comune sta diventando una priorità. Le sfide cui l'Ue si trova a far fronte – ha aggiunto – richiedono una maggiore cooperazione e solidarietà nella sicurezza e nella difesa, per promuovere la pace e il progresso dentro e fuori l'Europa". Secondo l'altro relatore, Michael Gahler (Ppe), "in un momento di crisi esterne il Trattato di Lisbona ci offre un enorme potenziale per migliorare la nostra politica di difesa e sicurezza comune, e per spendere meglio i soldi dei contribuenti. Abbiamo bisogno con urgenza – ha aggiunto – di avviare la Cooperazione strutturata permanente (Pesco). Dovremmo cominciare a finanziarie i budget per le operazioni e il personale per la Pesco e per l'Eda con il budget dell'Ue".

La risoluzione è passata con 48 voti a favore, 21 contrari e un'astensione. Gli eurodeputati, spiega una nota dell'Europarlamento, chiedono tra l'altro di trattare l'Eda e la Pesco come istituzioni Ue specifiche, come il Servizio europeo per l'azione esterna (Seae), finanziate con il bilancio comunitario. Si incoraggiano inoltre i paesi Ue a unirsi alla Pesco il prima possibile. La risoluzione sostiene anche che il sistema dei Battlegroup dell'Ue debba essere sussunto alla Pesco, accanto alla creazione di un quartier generale permanente civile e militare. Questo, secondo gli eurodeputati, potenzierebbe la cooperazione civile-militari e la capacità dell'Ue di reagire in modo rapido alle crisi.

Per quanto riguarda le spese per la difesa, secondo gli eurodeputati è essenziale incrementare le spese nazionali per la difesa raggiungendo l'obiettivo del 2 per cento del Prodotto interno lordo (Pil). Questo, sottolineano gli europarlamentari delle due Commissioni, significherebbe trovare altri 100 miliardi di euro per la difesa entro la fine del prossimo decennio. Ulteriori risorse dovrebbero andare alla ricerca e allo sviluppo, oltre che ai programmi di cooperazione strategica. La risoluzione fa infine riferimento al futuro delle relazioni tra l'Unione europea e il Regno Unito, sottolineando la necessità di un'ulteriore riflessione sul futuro dei rapporti tra Bruxelles e Londra nel settore della capacità militari, se il paese dovesse decidere di lasciare l'Unione. (Beb)
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