SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: Libia, forze militari che hanno sfilato a Tripoli fedeli all'ex premier Ghweil

Tripoli, 10 feb 2017 15:45 - (Agenzia Nova) - La parata militare che si è svolta ieri a Tripoli era delle forze fedeli al cosiddetto governo di salvezza nazionale, non riconosciuto, dell'ex premier Khalifa Ghweil. Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva emiratina “al Arabiya”, la nuova forza denominata "Guardia nazionale" ha tenuto una dimostrazione a Tripoli attraversando con una colonna di suoi mezzi la capitale libica e la maggioranza dei quartieri della città. Queste forze hanno attraversato anche la piazza dei martiri: si tratterebbe di una provocazione nei confronti delle forze del ministero dell’Interno che fanno capo al governo di accordo nazionale libico, riconosciuto dalla comunità internazionale. Questa nuova Guardia nazionale, secondo quanto riferisce l’emittente “al Arabiya”, sostiene di avere avuto l’adesione di molte milizie provenienti da Zawiya, Misurata e Zliten.

Le immagini della sfilata dei mezzi e degli uomini di questa nuova forza, con i veicoli che hanno attraversato le vie di Tripoli, sono state trasmesse dall’emittente televisiva “al Tanaseh”, che fa capo all’ex muftì Sadiq al Ghariani. Nel corso di una conferenza stampa il capo di questa nuova forza, Mahmoud al Zaqal, ha affermato: “Sosterremo tutte le istituzioni dello stato e difenderemo i valichi terrestri del paese e sosterremo la sua stabilità, aiutando la costruzione dell’esercito unitario contro la proliferazione delle armi”. La nuova formazione armata si è detta anche pronta a “contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina che mette in pericolo il paese”. La notte tra l'8 e il 9 febbraio Tripoli ha visto scontri a fuoco tra milizie rivali. Il quotidiano "Libya Herald", in particolare, parla di scontri tra la forza speciale di sicurezza Ghneiwa, vicina al Consiglio di presidenza, e la milizia fedele a Salah al Burki, vicina all'ex premier del dissolto governo di salvezza nazionale Ghweil e all'ex muftì Ghariani.

Ghweil, esponente politico libico ritenuto vicino alle fazioni islamiche più estremiste e che si considera ancora il legittimo primo ministro del paese nordafricano, ha tentato lo scorso 12 gennaio (due giorni dopo la riapertura dell'ambasciata italiana a Tripoli dopo due anni) di attuare una sorta di "golpe", annunciando all’emittente televisiva “al Tanaseh” di aver preso il controllo di cinque sedi ministeriali e dichiarando “abrogato” l’accordo politico di riconciliazione. Fonti consultate da “Agenzia Nova”, tuttavia, avevano spiegato come le sedi attaccate dalle forze di Ghweil fossero in realtà “edifici vuoti”. Lo scorso ottobre 2016, le stesse forze di Ghweil erano state protagonista di un altro presunto golpe contro il governo di accordo nazionale con sede a Tripoli. All'epoca le milizie legate al governo di salvezza nazionale (organismo superato con gli accordi politici libici firmati a Skhirat nel dicembre 2015) e al Congresso generale nazionale (il parlamento libico non riconosciuto fondato nell'agosto del 2014 e teoricamente dissolto nell'aprile 2016) erano riuscite ad assumere il controllo dell'Hotel Rixos di Tripoli, sede dell'Alto Consiglio di Stato, organo consultivo nato dagli accordi di Skhirat, con l'appoggio di alcuni membri della sicurezza posti dallo stesso Consiglio presidenziale di Tripoli, l'organo esecutivo libico riconosciuto dall'Onu e formato sempre in Marocco. (Res)
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