ROMANIA

 
 

Romania: il parlamento sfiducia governo Dancila, presidente convoca partiti per consultazioni

Bucarest, 10 ott 2019 15:54 - (Agenzia Nova) - Il parlamento di Bucarest ha approvato oggi con 238 voti favorevoli la mozione di sfiducia dell'opposizione liberale contro il governo socialdemocratico, presieduto da Viorica Dancila. Per passare la sfiducia sarebbero bastati 233 voti. La mozione è stata presentata dal Partito nazionale liberale (Pnl) e controfirmata da parlamentari dall'Unione salvate la Romania (Usr), Partito del movimento popolare (Pmp), dall'Unione democratica dei magiari in Romania (Udmr), dell'Allenza liberaldemocratica (Alde), da Pro Romania da due deputati delle minoranze nazionali, un indipendente e persino da quattro esponenti del Partito socialdemocratico (Psd), forza di maggioranza. I sostenitori della sfiducia hanno definito l’esecutivo come il “più nociva degli ultimi 30 anni”, chiarendo che dopo la sfiducia adotteranno un programma governativo responsabile, orientato verso lo sviluppo e la modernizzazione del paese e verso la prosperità di ogni singolo romeno. La premier e gli altri leader socialdemocratici hanno accusato l'opposizione di non avere, in realtà, delle soluzioni alternative.

Dopo il voto di sfiducia ai suoi danni, il primo ministro ha chiesto al presidente Klaus Iohannis di nominare un nuovo premier il più presto possibile. "La mozione è passata, tutti i partiti si sono riuniti per far passare questa mozione, ci sono stati anche colleghi socialdemocratici che hanno tradito. Non è un problema, usciamo a testa alta in quanto abbiamo adempito al nostro dovere. Ora mi aspetto che gli altri partiti vengano in parlamento il più presto possibile con una nuova formula governativa e un esecutivo", ha detto Dancila confermando che resterà presidente del Partito socialdemocratico. Alla domanda se i suoi colleghi della direzione del Psd andranno alle consultazioni con Iohannis, Dancila ha risposto: "Non andranno, avremo discussioni interne".

Sono seguite immediatamente le repliche del leader liberale, Ludovic Orban, che questa mattina aveva anticipato l’esito del voto contro il governo Dancila. "L'incubo che la Romania sta vivendo da tre anni è cessato", ha affermato, sottolineando che il parlamento romeno “ha rimandato a casa l’esecutivo del Partito socialdemocratico, che ha preso in giro la Romania così come nessun'altro aveva fatto negli ultimi 30 anni. Ringrazio il presidente Klaus Iohannis per il suo decisivo coinvolgimento nel successo di questa mozione. Ringrazio i colleghi liberali che erano tutti presenti e hanno votato a favore di questa mozione. Ho già convocato la leadership liberale per domani mattina per stabilire la strategia, la squadra che ci rappresenterà e il mandato con il quale i liberali andranno a consultazioni con il capo dello Stato. Se saremo chiamati a formare il governo, sarò io la persona designata come primo ministro", ha affermato Orban.

"Il governo di Dancila è scomparso. È entrato nella storia come l'esecutivo più incompetente di questo paese", ha detto da parte sua il leader dell’Usr, Dan Barna. "Non c'è motivo di festeggiare. Ogni giorno che la gente di Dragnea (Liviu, ex presidente del Psd) ha passato al governo è stato un giorno sprecato. La lezione che dobbiamo tenere a mente è che queste persone non dovrebbero mai più avere la possibilità di arrivare in certe posizioni. Tutto ciò che fanno è rubare, e ciò che non rubano viene distrutto o compromesso. Non abbiamo votato contro Dancila per far salire al potere il leader di Pro Romania, Victor Ponta”, ha scritto Barna su Facebook dopo il voto. “Non abbiamo votato – ha aggiunto – affinché i governi continuassero la crisi politica. Abbiamo votato per chiarezza e risoluzione delle crisi. Guardiamo al futuro. La soluzione sono le elezioni anticipate. Chiederemo al presidente Iohannis le elezioni anticipate; potrebbero esserci due premier respinti, dopo di che dissolveremo il Parlamento perché l'attuale composizione del Parlamento non ha più legittimità".

Ieri, l’ex leader del Partito socialdemocratico e attuale leader di Pro Romania, Victor Ponta ha detto che se la mozione fosse passata, avrebbe proposto ai socialdemocratici la formazione di una nuova maggioranza parlamentare di sinistra senza però la presenza di Dancila. "Ho già due o tre proposte di premier che non sono membri di partito", ha detto Ponta sottolineando che se verrà invece costituito un governo di coalizione tra i liberali e l'Usr, Pro Romania resterà all’opposizione.

Intanto il capo dello Stato ha convocato per domani i partiti per la prima tornata di consultazioni partire dalle 11 ora locale (le 10 in Italia) per formare una nuova maggioranza parlamentare e nominare un nuovo primo ministro. "Oggi la Romania ha vinto. Oggi, il voto dei romeni dato il 26 maggio al referendum sulla giustizia è stato pienamente rispettato", ha detto il presidente ricordando l’esito dello scorso referendum con cui i cittadini romeni hanno respinto il progetto di riforma della giustizia presentato dal governo uscente. Iohannis si è poi congratulato con il suo stesso partito, il Pnl, per la mozione di sfiducia presentata ma anche con le forze politiche che oggi hanno portato alla caduta del governo. "È un segno di maturità politica, perché ogni giorno in più con il governo Dancila avrebbe significato per la Romania un altro giorno perso. Il fatto che la mozione sia passata è senza dubbio un grande successo, ma la battaglia con il Partito socialdemocratico non è finita qui. Ecco perché è essenziale che i romeni si rechino in gran numero al voto perché, in democrazia, il voto per le presidenziali, elezioni locali e parlamentari è l'unico che può decidere in quale direzione sta andando la Romania", ha dichiarato Iohannis.

In 30 anni dalla caduta del regime comunista, tre governi sono stati sfiduciati con il voto parlamentare. Il governo guidato dal liberale Emil Boc nel 2009, quello di Mihai Razvan Ungureanu nel 2012 e oggi il governo Dancila. Secondo la Costituzione romena, la Camera dei deputati e il Senato, in una sessione congiunta, possono ritirare la fiducia accordata al governo adottando una mozione di sfiducia, con il voto della maggioranza dei deputati e dei senatori, cosa successa oggi. Ai sensi dell'articolo 85 della legge fondamentale, il presidente della Romania nomina un candidato alla carica di primo ministro e il governo sulla base del voto di fiducia concesso dal parlamento.

Molto probabilmente, il presidente nominerà un rappresentante del Pnl per formare un nuovo esecutivo anche per evitare il rischio di elezioni anticipate. Il premier incaricato avrà a disposizione dieci giorni per presentasi in parlamento con la lista dei ministri e il programma di governo. E' possibile che questo esecutivo non ottenga la maggioranza assoluta in seno all’Assemblea nazionale che però darà il via libera ad un governo di minoranza. In quel caso dovrebbe limitarsi al disbrigo degli affari correnti e a preparare le elezioni legislative dell'autunno 2020. Altrimenti il parlamento potrebbe respingere la nuova compagine e in quel caso il governo di Dancila rimarrà in carica con poteri ridotti. Le elezioni anticipate possono essere indette solo a certe condizioni. Ovvero quando il capo dello Stato, dopo avere consultato i presidenti delle due Camere e i leader dei gruppi parlamentari, scioglie le due Camere, qualora queste non avranno concesso il voto di fiducia per la formazione di un governo entro 60 giorni dalla prima richiesta e solo dopo due tentativi. (Rob)
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