Giacarta, 02 gen 2018 13:16 - (Agenzia Nova) - Il presidente indonesiano Joko “Jokowi” Widodo resta in cima alla lista dei leader politici per percentuale di consensi, mentre il Partito democratico indonesiano di lotta (Pdip), principale formazione politica sostenitrice del presidente in carica, appare in vantaggio in vista delle elezioni locali, che si terranno il prossimo giugno. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio della società demoscopica Saiful Mujani Research and Consulting (Smrc), che però rileva anche un aumento degli elettori indecisi, tale da mettere in dubbio il risultato dei successivi appuntamenti elettorali incluse, potenzialmente, le presidenziali del 2019. Il sondaggio, pubblicato nella giornata di oggi, è stato effettuato tra il 7 e il 13 dicembre scorsi, ed ha coinvolto 1.220 elettori selezionati casualmente in ciascuna delle 34 province del paese.
Oltre il 53 per cento degli intervistati esprime fiducia nel presidente in carica, mentre il 18,5 per cento sostiene l’ex generale Prabowo Subianto, leader nazionalista del Partito del movimento della grande Indonesia che si sta anche affermando come figura di riferimento dell’emergente movimento politico islamista. Quando agli elettori viene posta una domanda aperta, anziché la scelta tra una lista di candidati, il 38,9 per cento cita il presidente Widodo, e il 10,5 per cento Prabowo. Il sondaggio pare confermare Prabowo come unico reale oppositore di Widodo: già in occasione delle ultime elezioni presidenziali, il politico nazionalista era giunto a un soffio dallo sconfiggere Widodo, nonostante i sondaggi della vigilia attribuissero a quest’ultimo un significativo vantaggio in termini di consensi.
Il direttore esecutivo di Smrc, Djayadi Hanan, ha sottolineato durante una conferenza stampa a Giacarta il progressivo aumento dell’elettorato indeciso. Alle elezioni legislative del 2014, circa il 38 per cento dell’elettorato indonesiano era stato classificato come “indeciso”, o privo di preferenze politiche o appartenenze ideologiche ben definite. Stando all’ultimo sondaggio di Smrc, questa significativa porzione dell’elettorato è aumentata ulteriormente, ed oggi rappresenta il 43,1 per cento del totale degli aventi diritto, che non hanno espresso sostegno per alcuna forza politica in particolare. L’unico partito che pare godere di un aumento delle preferenze dalle elezioni del 2014, ha dichiarato Hanan, è il Pdip.
Il presidente indonesiano, Joko Widodo, affida il suo futuro politico agli ambiziosi progetti infrastrutturali e di sviluppo intrapresi dopo la sua elezione, nell’ottobre 2014. Il 22 dicembre il presidente indonesiano ha concesso una intervista al quotidiano “Nikkei” da Raja Ampat, una remota isola dell’arcipelago indonesiano che ospita una delle barriere coralline più ricche al mondo, e che il governo di Giacarta intende sviluppare, assieme ad altri paradisi nazionali, per promuovere il settore del turismo indonesiano. Widodo visita di frequente l’isola e il resto di Papua, dove il cronico sottosviluppo ha alimentato nei decenni scorsi un agguerrito movimento separatista. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, Widodo ha effettuato personalmente centinaia di ispezioni e sopralluoghi in cantieri e siti disseminati sul territorio del paese, che conta 17 mila isole e 260 milioni di abitanti.
Giunto al quarto anno del suo mandato presidenziale, l’attività del presidente si è ulteriormente intensificata ,e le sue ambizioni sono aumentate. Già il mese prossimo il governo aprirà una nuova sede amministrativa a Giacarta che centralizzerà “centinaia di processi amministrativi”. Si tratta, spiega Widodo, dell’ultima di una serie di misure tese ad accelerare le procedure burocratiche per la concessione di permessi e autorizzazione alle aziende, che ad oggi devono rivolgersi a una molteplicità di autorità e uffici a differenti livelli amministrativi. La gestione centralizzata di questi processi, spiega Widodo, consentirà al governo di individuare con precisione “dove il processo di concessione delle licenze si è arenato”, se “a livello provinciale o distrettuale. Sapremo individuarlo con sicurezza”.
Dalla deposizione del dittatore Suharto, nel 1998, e dalla crisi finanziaria che in quegli anni ha squassato il settore bancario del paese, i presidenti succedutisi alla guida dell’Indonesia hanno. Le autorità locali, però, si sono dimostrate impreparate a gestire le maggiori autorità e competenze demandate loro dal governo centrale. Widodo è impegnato a invertire almeno in parte questo processo, e gli sforzi del suo governo hanno prodotto risultati importanti: dal 2014 ad oggi l’Indonesia è balzata dal 120mo al 72mo posto nella classifica “Doing Business” della Banca mondiale sulla facilità di fare affari. In questi anni i mercati hanno risposto positivamente alle riforme di Widodo: miliardi di dollari sono affluiti quest’anno nel mercato obbligazionario indonesiano, e il 21 dicembre scorso Fitch Ratings ha rivisto al rialzo il rating del debito sovrano di Giacarta, citando la “resistenza del paese agli shock esterni”. Il 2018, però, sarà un anno difficilissimo per il presidente indonesiano.
All’inizio di dicembre decine di migliaia di persone si sono riunite di fronte al Monumento nazionale di Giacarta per celebrare l’anniversario della imponente manifestazione culminata nell’arresto di un ex alleato di Widodo, l’ex governatore della capitale Tjahaja Purnama, accusato di “blasfemia” per presunte offese al Corano. La manifestazione di fine 2016 è ritenuta il punto d’inizio della rapida ascesa dell’islamismo politico in Indonesia, che ha creato una apertura politica per l’ex generale Prabowo Subianto, leader dell’opposizione che ha cavalcato l’Islam politico già nel 2014, giungendo a un passo dallo sconfiggere Widodo, e che si appresta a fare altrettanto in vista delle elezioni governatoriali del prossimo anno.
Nel corso dell’intervista concessa al “Nikkei”, Widodo esibisce sicurezza: le manifestazioni, afferma, “non sono nulla di speciale. La democrazia in Indonesia funziona anche così. Ci limitiamo a dir loro (ai manifestanti): se vi votate all’anarchia, subirete la forza della legge”. Il prossimo giugno si terranno elezioni in 171 province, città e distretti del paese; l’evento farà da barometro del consenso di cui gode il presidente e della forza della “carta islamica” giocata dai suoi avversari. La partita più importante si gioca nella provincia di Giava Occidentale, dove vive un elettore indonesiano su cinque. Sui social media gli islamisti hanno già lanciato una campagna che punta a screditare l’ortodossia religiosa del candidato alleato di Widodo, il sindaco di Bandung Ridwan Kamil. Perdere alleati in regioni chiave potrebbe costare a Widodo battute d’arresto nell’ambizioso programma di sviluppo infrastrutturale e dare ulteriore forza all’opposizione guidata da Subianto. (Fim)
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