Elezioni in Croazia
 
La vittoria del partito Hdz guidato da Plenkovic
 

Zagabria, 12 set  (Agenzia Nova) - La vittoria dell'Unione democratica croata (Hdz, centrodestra) alle elezioni parlamentari anticipate tenutesi l' 11 settembre in Croazia è stata superiore alle aspettative dei vertici del partito, ma insufficiente per formare la nuova maggioranza senza l’avviamento di trattative con altri schieramenti. L'Hdz era rimasta indietro nei sondaggi dalla caduta del governo di centrodestra del giugno di quest'anno, soprattutto a causa delle dimissioni del leader del partito Tomislav Karamarko, che ha dovuto affrontare una procedura della Commissione su i conflitti di interessi. L'elezione dell'euro deputato progressista Andrej Plenkovic, avvenuta per la prima volta tramite le primarie, a nuovo presidente dei conservatori ha comportato un netto recupero nel numero delle preferenze, portando infine alla vittoria: l'Hdz puo contare su 61 seggi parlamentari, mentre la Coalizione patriottica, capeggiata dal Partito social-democratico (Sdp) avrà 54 mandati parlamentari. Il risultato dell'Hdz, considerato un successo anche per il fatto che i conservatori si sono presentati per la prima volta fuori da una coalizione, è a ogni modo insufficiente per formare il nuovo governo, dato che la maggioranza semplice in Sabor, parlamento monocamerale di Zagabria, è composta da 76 seggi. Ancora una volta, quindi, il ruolo della lista indipendente il Ponte, che ha sostenuto l'Hdz dopo le elezioni di novembre dello scorso anno, si prospetta fondamentale per formare la maggioranza. L'intesa raggiunta dall'Hdz e dal Ponte ha portato all'inizio di quest'anno alla formazione del governo, quello guidato dal personaggio apartitico Tihomir Oreskovic, che si rilevato il più debole della storia del paese ed è durato di fatto soltanto sei mesi, per cui lo scenario per i prossimi mesi è sostanzialmente analogo.

 

La stampa locale ha speculato pertanto sulla prima maggioranza larga, composta dall'Hdz e dall'Sdp, che i leader di entrambi gli schieramenti hanno respinto con decisione nei giorni precedenti alle elezioni. Ma il presidente del Partito social-democratico croato Zoran Milanovic ha annunciato l'intenzione di ritirarsi dalla guida dello schieramento. Milanovic ha affermato in conferenza stampa di essere "il solo colpevole" per la sconfitta alle elezioni parlamentari di ieri e ha invitato il partito a "nominare al più presto un nuovo presidente". Milanovic, che nel periodo dal 2011 al 2015 ha ricoperto l'incarico del premier, ha ringraziato coloro che hanno votato per l'Sdp e ha affermato di "non prendersela con gli altri, dato che in Croazia sono evidentemente presenti dei disturbi profondi". Contrariamente a quanto dichiarato in precedenza, Milanovic ha detto che "la coalizione larga con il centrodestra è fuori discussione" e che "nulla indica che un governo formato in base ai risultati delle elezioni di ieri possa essere stabile". Milanovic ha affermato di "non credere che la Croazia sta seguendo le orme della Polonia e dell'Ungheria dove la democrazia sociale è stata distrutta, mentre da noi questo non è il caso".

 
 
Il Ponte nuovamente decisivo per la maggioranza
     
Zagabria, 12 set - (Agenzia Nova) - La chiave di volta della nuova maggioranza è quindi nuovamente il Ponte, il cui sostegno sarebbe sufficiente per entrambi i principali schieramenti per formare la maggioranza (l'Sdp può probabilmente contare anche sui tre seggi della Dieta democratica istriana e su quasi tutti e otto i rappresentanti delle minoranze), ma la lista indipendente ha annunciato di non intendere sostenere nessuno prima di un "periodo di prova" di 30 giorni, motivo per cui si prospetta dunque un lungo periodo senza il nuovo governo. Il leader del Ponte, Bozo Petrov, ha infatti condizionato il proprio sostegno a un periodo di 30 del lavoro del parlamento prima di formare il governo e l'attuazione di sette riforme, considerate necessarie per far ripartire il paese, prima di creare una nuova maggioranza. Tali riforme riguardano, secondo quanto affermato da Petrov ai giornalisti, la "democratizzazione del sistema politico ed elettorale croato, il finanziamento del sistema politico, definizione di priorità economiche, modifiche alla legge sulle confische, riforma della legge sull'emittente pubblica, approvazione della nuova legge sui salari nell'amministrazione locale e l'abolizione della tassa sull'azienda. Petrov ha affermato in precedenza che la richiesta delle riforme prima della formazione della maggioranza "non rappresenta un esperimento, dato che alcune leggi sono state approvate prima della formazione del governo anche nella sesta e nella settima consulta del monocamerale". Le riforme richieste, secondo Petrov, "sono le stesse che sono state promesse dall'Sdp e dall'Hdz nel corso di diverse campagne elettorali precedenti". Petrov ha dichiarato che l'Sdp e l'Hdz "hanno ora sette giorni di tempo per riorganizzarsi internamente, al fine di non doverlo più fare nel mezzo di un mandato". Il leader del Ponte ha detto che "in caso in cui quello che chiediamo è per loro troppo difficile, o se ritengono di potercela fare senza di noi, li invito a dirlo subito, ma se accettano le nostre condizioni questo rappresenterà per noi un pegno per la fiducia e la prova che sono pronti ad attraversare un duro processo di riforme che per la Croazia sono imprescindibili".
 

Il buon risultato della Barriera umana, schieramento nato nei centri sociali che nella consulta precedente ha potuto contare su un solo mandato mentre ora è titolare di ben otto è stato letto nei giorni scorsi da una parte della stampa locale come uno spiraglio di speranza per il centrosinistra, ma il leader della Barriera umana Ivan Vilibor Sincic ha escluso questa mattina in conferenza la possibilità di coalizzare con i grandi partiti. Sincic ha inoltre escluso lo scenario dello smembramento del suo schieramento, analogo a quello verificatosi con il Ponte dopo le elezioni di novembre, quando la lista indipendente è scesa da 19 seggi assegnati dagli elettori a 12 seggi. Sincic ha detto che "la nostra coalizione rimarrà unita, questo è solo l'inizio. Siamo riuniti attorno a un programma e questa e l'unica cosa che ci interessa".La Barriera umana, a detta di Sincic, "è stata creata per rimanere unita". Parlando di possibili scenari post-elettorali, Sincic ha detto che "ci sarà una maggioranza larga dato che è questo l'obiettivo dell'Sdp e dell'Hdz, tutelare il proprio potere, i propri privilegi e le proprietà e l'unico modo per assicurasi tutto questo sarebbe quello di formare la maggioranza larga". Le altre opzioni, a detta di Sincic, "porterebbero a nuovi governi instabili di breve durata, mentre i grandi centri di potere chiedono al paese la stabilità, per cui l'unica risposta è la maggioranza larga". Ribadendo l'intenzione di non sostenere nessuno dei due schieramenti principali, Sincic ha detto di "non volere fare da cerotto sulla ferita dei grandi partiti: è arrivato il tempo per loro di dissanguarsi e noi siamo il futuro". Il leader della Barriera umana ha addirittura escluso la possibilità di incontrare i rappresentanti dell'Hdz e dell'Sdp dato che "questi partiti già si trovano nello stesso edificio, la sede del parlamento, eppure non riescono a dialogare di alcunché". Secondo l'emittente "Al Jazeera Balkans", il 2017 sarà un anno particolarmente pieno di sfide per ogni nuovo governo, dato che nel corso dell'anno prossimo lo stato di Zagabria dovrà restituire 3,5 miliardi di euro di debiti precedenti. Gli esponenti dell'Hdz hanno affermato di avere un piano per conciliare la restituzione del debito con la promessa di abbassare nei prossimi anni il tasso dell'Iva.L'esponente dell'Hdz Tomislav Coric ha affermato ai giornalisti che "per la maggior parte si andrà al rifinanziamento di debiti, seguendo come andrà la crescita economica nel corso anno, e il tasso dell'Iva è ininfluente dato che non verrà abbassato nel 2017 ma nel 2018".