"Sistema paese" via nave
 
La Cavour in missione per presentare il "Sistema paese"
 
Roma, 05 nov - (Agenzia Nova) - E’ una missione navale con molti ruoli quella che partirà il 13 novembre da Civitavecchia per concludersi, dopo cinque mesi, il 7 aprile 2014 a Taranto. A quel punto il gruppo navale Cavour, costituito dalla Fregata Bergamini, dalla nave Etna, da un pattugliatore e dalla portaerei Cavour, avrà fatto il periplo dell’Africa, toccando diversi porti di un continente in crescita che dobbiamo imparare a conoscere meglio e nel quale dobbiamo far penetrare la forza e la bellezza delle eccellenze italiane.
 
La missione che non a caso si chiama “L’Italia riparte” e che è stata presentata questa mattina al Circolo ufficiali delle Forze armate a Roma, dal ministro della Difesa, Mario Mauro, dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e dal capo di stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, alla presenza degli ambasciatori dei paesi toccati dal gruppo navale. Presenti anche rappresentanti del mondo del volontariato e delle molte aziende che trasformeranno la portaerei Cavour in una mostra galleggiante e itinerante dei punti di forza del nostro paese.
 
Il viaggio sarà l’opportunità di presentare “il Sistema paese in movimento” con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’Italia nelle aree geografiche considerate strategiche per gli interessi nazionali. Il gruppo navale Cavour interpreterà così molteplici ruoli: contribuire alla sicurezza marittima, attraverso operazioni di contrasto al fenomeno criminale della pirateria; aprire un dialogo e una cooperazione tra nazioni, organizzazioni e aziende per promuovere le eccellenze imprenditoriali italiane; offrire assistenza umanitaria alle popolazioni maggiormente in difficoltà. “Ma la missione – ha detto il ministro Mauro – “rappresenterà anche una vetrina anche per la nostra politica estera. L'Italia, infatti, vede al centro delle sue politiche quelle per la sicurezza, volano per la pace e la stabilità', e quindi per lo sviluppo. Il nostro paese pone poi grande attenzione anche per un continente in pieno sviluppo come quello africano”.
 
Il ministro ha ringraziato la Marina e le Forze armate che “contribuiscono in modo così significativo alla capacità di rappresentanza del nostro paese; riflesso del senso profondo di una politica che vede al centro la sicurezza. I paesi toccati dal viaggio sono infatti tutti paesi partner dell’Italia nelle politiche si sicurezza”. Un ringraziamento anche ai diversi dicasteri a vario titolo coinvolti nella missione: il ministero degli Esteri, dello Sviluppo economico, dei Beni culturali ed ambientali. Il costo complessivo dell'operazione è di circa 13 milioni di euro per il gruppo navale, più 7 milioni per gli stipendi. Il 65 per cento delle spese saranno coperte dagli sponsor. (Giuliano Ferrigno)
 

Il ministro della Difesa italiano, Mario Mauro

 
Un salone intinerante del "Made in Italy"
 

La nave ammiraglia verrà allestita con showroom, stand e sale multimediali in cui gli sponsor hanno a disposizione interessanti spazi espositivi. Questo salone itinerante salperà da Djibouti il 20 novembre e farà tappa ad Abu Dhabi, Mina Sulman (Bahrein), Shuwaikh (Kuwait), Ad Dawhah (Qatar) e Dubai per arrivare a Mina Gabus (Oman) il 21 dicembre. In ogni tappa verrà organizzato un evento promozonale con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia e dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese. “Sarà una promozione intelligente – ha detto Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice - di tutto quello che è la tecnologia, il bello, il lusso che il nostro Paese sa esprimere ai massimi livelli. In molti città costiere sarà l’evento dell’anno. Lasceremo il segno”. In uno spazio di 150 metri quadrati - ha spiegato per esempio il presidente di Federlegno Arredo, Roberto Snaidero - 40 aziende rappresentative dell’arredo italiano presenteranno le loro produzioni d’eccellenza. “Stiamo crescendo sui mercati esteri – ha detto ai giornalisti Snaidero – ma eravamo scarsamente presenti su un mercato africano che rappresenta un’opportunità per l’intero paese”. Oltre alla Federlegno sulla Cavour saranno presenti molte altre aziende come Eni, Finmeccanica, Fincantieri, Unioncamere, Confindustria, Avio Aero, Pirelli, Snaidero, Gruppo Piaggio. (g.f.)

 

Il ponte di volo della portaerei italiana Cavour

 
La lotta alla pirtateria si sposta in Mozambico
 

Nel Golfo persico, dove sarà presente sino alla prima decade di gennaio 2014 (capodanno negli EAU), il gruppo navale svolgerà attività addestrativa con le Marine dell’area e promuoverà anche le eccellenze dell’industria italiana durante le soste nei porti dei paesi rivieraschi, in particolare in Qatar, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Oman, dove saranno, infatti, realizzati eventi e manifestazioni, utilizzando anche le particolari caratteristiche degli ambienti di “bordo”, a cominciare dal ponte di volo della portaerei Cavour e degli hangar delle varie unità navali. Nello stand Finemccanica allestito a bordo, per esempio, saranno in mostra i prodotti delle aziende del Gruppo: Agusta Westland, OTO Melara, Selex ES. E la stessa portaerei Cavour, varata nel luglio 2004, rappresenta un concentrato di tecnologia di cui fa vanto la Fincanteri di Riva Trigoso.Una missione, quella guidata dalla portaerei Cavour, che avrà tra i suoi scopi anche quello di coordinare le marinerie di diversi paesi nelle zone che sono a maggio rischio di attacchi da parte dei battelli dei pirati, per lo più somali. Lo ha detto chiaramente l’ammiraglio De Giorgi: ''Scopo della missione - ha spiegato l'ammiraglio è anche quello di aumentare la sicurezza marittima in un'area affetta ancora dalla pirateria. Questa si sta spostando dal largo della Somalia verso le coste del Mozambico”. In Mozambico, tra l’altro, Eni ha un ruolo di primo piano nella ricerca ed estrazione di risorse energetiche. Il gruppo navale svilupperà attività formativa e addestrativa con la nascente Marina locale, con l’obiettivo ultimo di aumentare la sicurezza marittima in quell’area di nostro interesse strategico. La lotta alla pirateria marittima interessa infatti particolarmente il nostro paese. “Siamo infatti – ha detto De Giorgi – tra i primi danneggiati da questi atti criminali in mare che hanno, come prima conseguenza, quella della diminuzione dei flussi commerciali via mare verso il Mediterraneo". (g.f.)

 

La Cavour

 
 
La rotta di rientro
 
Il gruppo navale toccherà quindi il Sudafrica e l’Angola, per eseguire addestramento congiunto e promuovere il commercio e l’industria nazionale, in relazione alla rilevanza di quei Paesi, in forte ascesa nella regione e con Marine in espansione. Le navi risaliranno la costa occidentale del continente, continuando a svolgere attività navale di supporto alla diplomazia, sicurezza marittima soprattutto lungo la rotta di rientro. elle acque della Nigeria e della Guinea, per i rilevanti interessi nazionali rappresentati dalla presenza di Eni.
 
Ma la portaerei Cavour è anche un simbolo forte dell’assistenza umanitaria italiana. Tutti ricordiamo la missione White Crane ad Haiti, che ha segnato il battesimo del mare per l’ammiraglia della Marina Militare italiana: una moderna portaerei, progettata anche per far fronte ad emergenze umanitarie e di protezione civile. Sulla nave anche quest’anno – come avvenne nel 2010 per Haiti – ci saranno i medici volontari della Fondazione Operation smile Italia Onlus, una fondazione nata nel 2000, che ha realizzato oltre 60 missioni umanitarie nel mondo con interventi di chirurgia plastica ricostruttiva in casi di gravi deformazioni facciali ed esiti di ustioni e traumi.
 
Per gli aspetti umanitari parteciperanno anche la Cooperazione del ministero degli Esteri, il Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana e la fondazione “Francesca Rava”. Quest’ultima sarà presente con i suoi volontari perun importante intervento umanitario di tipo sanitario nelle tappe africane, per diagnosticare e combattere la cecità evitabile nei bambini,che per il 43 per cento si può combattere semplicemente con l’uso degli occhiali. L’obbiettivo è visitare 2000 bambini e donare 100 occhiali con la collaborazione di Federottica, Albo degli ottici optometristi, Associazione Italiana Medici Oculisti, Orobianco e Gruppo Barletta.”Aderiamo a questa missione umanitaria – ha detto Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava - con un intervento molto concreto – che risponde a un bisogno primario emergenziale in questi paesi: restituire la vista a centinaia di bambini perché possano andare e a scuola e avere una vita normale in paesi già difficili di per sé”. (g.f.)
  La fregata Bergamini