Rabat, 02 mar 2017 18:00 - (Agenzia Nova) - Il re del Marocco, Mohammed VI, ha tenuto ieri un colloquio telefonico con il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari. Secondo quanto si legge in un comunicato della casa reale di Rabat, durante questa conversazione, il re ha chiesto informazioni sullo stato di salute del presidente Buhari. I colloqui hanno riguardato anche le conclusioni della riunione tenutasi a Casablanca nel mese di dicembre sotto la presidenza sul progetto di costruzione di un gasdotto transafricano che parte dalla Nigeria per arrivare in Marocco. I due capi di stato hanno discusso anche delle fasi successive di realizzazione di questo progetto definito strategico da entrambi. I due capi di stato hanno discusso della domanda di adesione del Marocco alla Comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) e Mohammed VI ha ringraziato il presidente nigeriano per il sostegno ricevuto per il ritorno del suo paese nell’Unione africana.
Agli inizi di dicembre, durante un viaggio del re marocchino Mohammed VI in Nigeria, è stato presentato un progetto di gasdotto che collegherà Abuja con Rabat per portare il gas nigeriano fino in Europa. Gli analisti marocchini sono concordi sul fatto che si tratta del più grande progetto mai avviato dal Marocco. Si parla di 25 miliardi di dollari di investimenti, circa 4 mila chilometri di lunghezza; 15 paesi interessati; decine di migliaia di posti di lavoro creati; nuove opportunità economiche, lo sviluppo sostenibile e una serie di obiettivi sociali connessi. L’idea è quella di collegare la Nigeria, 22mo produttore di gas al mondo, quinto per esportazioni e primo in Africa, all’Europa, garantendo al tempo stesso sviluppo e opportunità in tutti gli altri paesi interessati. Al momento la Nigeria esporta principalmente gas naturale liquefatto via mare. Il gas naturale viene esportato in piccole quantità attraverso un gasdotto che collega la Nigeria con Benin, Togo e Ghana.
Il gasdotto transafricano si presenta come un progetto di ampio respiro. Per ora si è ancora in una fase di studio di fattibilità che si basa su uno dei due accordi firmati il 3 dicembre scorso ad Abuja, alla presenza dei due capi di stato del Marocco e della Nigeria. Il primo è una partnership strategica. Il secondo è un documento per sostenere e finanziare il progetto, firmato dai rappresentanti del fondo sovrano marocchino, Ithmar Capital Fund, e del fondo sovrano della Nigeria, Nigeria Sovereign Investment Autority (Nsia). Il memorandum d’intesa si basa anche sulle iniziative per l'Africa adottate in occasione della conferenza mondiale sul clima di Marrakech, Cop22, dalla Banca mondiale e dal Marocco. Tali iniziative, infatti, potrebbero coprire almeno in parte il finanziamento del gasdotto. E' noto, infatti, che l'utilizzo del gas naturale impatta molto meno rispetto al petrolio o al carbone in termini di gas serra. L'idea è quella di coinvolgere anche la Banca mondiale nel finanziamento del progetto attraverso risultati della conferenza Cop22, ospitata proprio dal Marocco.
Il piano di sviluppo del progetto è stato ben accolto in particolare dai governi dei paesi dell’Africa occidentale, che trarranno beneficio dal passaggio del gasdotto sul loro territorio. I primi sono stati Senegal e Guinea. Anche il governo della Costa d’Avorio ha espresso il suo sostegno e la sua disponibilità a far passare sul proprio territorio il gasdotto trans-africano. Secondo quanto annunciato dal ministro degli Esteri ivoriano Marcel Amon Tanoh all’agenzia di stampa marocchina “Map”, il presidente della Costa d'Avorio, Alassane Ouattara, ha infatti dato il via libera al progetto del gasdotto che dovrebbe attraversare più di 10 paesi nella regione dell'Africa occidentale. (Res)
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