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Speciale infrastrutture: Emirati, giapponese Marubeni e cinese JinkoSolar costruiranno il più grande impianto fotovoltaico al mondo

Abu Dhabi, 02 mar 2017 18:00 - (Agenzia Nova) - L’emirato di Abu Dhabi ha assegnato ad un consorzio costituito dalla società giapponese Marubeni Corporation e dalla cinese JinkoSolar Holding un contratto per sviluppare un progetto di energia solare fotovoltaica che una volta completato sarà il più grande impianto del Medio Oriente. Secondo quanto riferisce un comunicato stampa di Marubeni, il contratto è stato stipulato con la Adwec, la società che gestisce le risorse idriche e l’energia elettrica dell’emirato. In base al documento Adwec detiene il 60 per cento del consorzio, mentre il restante 40 per cento è diviso equamente tra Marubeni e JinkoSolar. La società avrà il compito di costruire, mettere in attività e mantenere l’impianto da 1.177 megawatt che sorgerà nella zona di Sweihan.

In base al contratto, della durata di 25 anni, tutta la potenza generata sarà venduta ad Adwec e gestita dalla Adwea, l’autorità per l’energia e l’acqua dell’emirato. La costruzione dell’impianto dovrebbe essere completata nell’aprile 2019 e sarà finanziata da istituti credito internazionali, secondo quanto riferisce il comunicato di Marubeni. Per il momento la società giapponese non ha fornito il valore dell’accordo, limitandosi a sottolineare che “si tratta di uno dei più importanti e competitivi progetti di energia fotovoltaica al mondo e il primo incentrato sulle rinnovabili avviata da Adwea e Adwec”.

Lo scorso settembre 2016, il quotidiano emiratino edito ad Abu Dhabi “The National” aveva riferito che Marubeni e JinkoSolar avevano presentato l’offerta più economica per il progetto di Sweihan, che inizialmente doveva avere una capacità di potenza pari a 350 megawatt. Marubeni attualmente possiede e gestisce quattro progetti termici indipendenti per la generazione di elettricità e depurazione dell’acqua negli Emirati arabi uniti: il Taweelah B, Fujairah F2, Taweelah A2 e Shuweihat S2.

Il ruolo delle energie rinnovabili negli Emirati arabi uniti sta acquistando sempre più importanza, soprattutto dopo il crollo dei prezzi del petrolio. A gennaio il governo ha presentato il Piano energetico per il 2050 volto a diversificare le risorse dando più spazio a rinnovabili, gas e nucleare e avviare un cambiamento “qualitativo” nella cultura dei consumi della popolazione per ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza nel settore. La strategia ha lo scopo di portare un cambiamento di qualità nella cultura del consumo di energia e diversificare le fonti di energia, raddoppiando il contributo delle risorse pulite e ridurre i livelli di consumo nelle abitazioni e negli edifici di pubblico utilizzo.

Il mix energetico previsto dal piano per il 2050 è il seguente: 44 per cento energia pulita, 38 per cento gas, 12 per cento carbone pulito e 6 per cento nucleare. La strategia mira anche a ridurre il consumo di energia per singolo abitante e azienda del 40 per cento e verrà attuata in tre fasi: la prima mira ad accelerare il consumo efficace dell'energia e a diversificare le risorse; la seconda prevede invece la ricerca di nuove soluzioni che possano integrarsi con le necessità di sviluppo e di trasporto; la terza fase si concentrerà sulla ricerca e lo sviluppo di fonti energetiche che possano consentire uno sviluppo sostenibile. Il piano ha l’obiettivo di aumentare il contributo dell’energia pulita del 50 per cento nel mix energetico del paese, con un risparmio pari a 700 miliardi di dinari (circa 190 miliardi dollari) e avviare investimenti pari a 600 miliardi di dinari (circa 163 miliardi di dollari) per sostenere la crescita economica. Il piano mira anche ad aumentare l’efficienza dei consumi per i singoli cittadini e per le aziende di circa il 40 per cento. (Res)
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