Algeri, 04 mar 2016 14:15 - (Agenzia Nova) - L’Algeria intende produrre il 37 per cento dell’energia nazionale attraverso l’impiego di energie rinnovabili entro il 2030, ma il crollo del prezzo del petrolio potrebbe rappresentare un ostacolo al raggiungimento di questo obiettivo. Lo ha detto Noureddine Yassa, direttore del Centro algerino per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in un’intervista rilasciata ad “Agenzia Nova”. “Il programma nazionale di transizione energetica è realistico e l’Algeria è sulla buona strada per sviluppare al meglio le tecnologie del settore”, ha detto Yassa, ricordando che “il presidente Abdelaziz Bouteflika ha definito lo sviluppo delle energie rinnovabili una priorità nazionale”. Il paese, ha aggiunto, “ha tutte le capacità per sviluppare questo settore, e con delle politiche mirate riusciremo a raggiungere l’obiettivo”. Le autorità algerine “sono coscienti che lo sviluppo delle rinnovabili è l’unico modo per dare equilibrio energetico al paese”, ha detto il direttore del Centro algerino, spiegando che “la prima fase del progetto, che terminerà nel 2020, garantirà una produzione di 4,5 Gigawattora (Gwh), mentre la seconda fase, che andrà dal 2020 al 2030, farà raggiungere al paese la soglia dei 22 Gwh di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”. Per fare questo, tuttavia, l’Algeria ha bisogno di “sviluppare ulteriormente le sue capacità tecniche e scientifiche”. Un risultato, quest’ultimo, che sarà possibile solo attraverso la necessaria “volontà politica”. La vera sfida, ha dichiarato Yassa, è quella legata al finanziamento del programma di transizione energetica. “Il finanziamento previsto attraverso il Fondo nazionale per le energie rinnovabili, l’efficientamento energetico e la cogenerazione (Fnerc), a sua volta finanziato dalle rendite petrolifere, è compromesso dal crollo dei prezzi del greggio sui mercati internazionali”, ha detto il direttore del Centro studi. L'Algeria intende fare dello sviluppo delle energie rinnovabili una "priorità nazionale", secondo quanto dichiarato dal presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika, nel corso di un consiglio ministeriale dedicato al settore energetico del paese, convocato lo scorso 22 febbraio. L'Algeria, che trae dal settore degli idrocarburi più del 95 per cento dei suoi introiti relativi al commercio con l'estero, ha perso circa il 50 per cento delle rendite a causa del crollo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali, iniziato a giugno 2014. (Ala)
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