New York, 02 nov 2016 15:15 - (Agenzia Nova) - L’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed, ha annunciato oggi che tornerà nella regione per riattivare i colloqui volti al raggiungimento di un accordo di pace tra i rappresentanti del governo legittimo del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e dell’alleanza dei ribelli composta dai combattenti sciiti Houthi e dalle forze fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh. Il diplomatico mauritano ha sottolineato la propria risolutezza a riprendere il suo operato, anche se ad oggi entrambe le parti hanno respinto le sue proposte. Parlando oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Ahmed ha ribadito che ora “la palla è nel campo delle fazioni yemenite”. Il diplomatico ha infatti esortato le fazioni contendenti a firmare l’accordo politico, ricordando che in questa guerra “non ci sono vincitori”. In questi mesi Ahmed ha presentato una tabella di marcia sia ai ribelli che al governo yemenita per porre fine alla guerra civile in corso ormai da 18 mesi e che ha provocato almeno 7 mila morti, soprattutto civili, mettendo in ginocchio il paese. Le proposte dell’inviato Onu prevedono la nomina di un nuovo vicepresidente e la formazione di un governo di unità nazionale che sovrintenda al processo di transizione e infine portare a nuove elezioni. Secondo il piano, gli Houthi si sarebbero dovuti ritirare dalle città di Sana'a, Hodeida e Taiz e consegnare le armi in un processo svolto in parallelo con i nuovi accordi politici. Tuttavia tra gli avversari della proposta dell’inviato speciale Onu vi è proprio il presidente legittimo Hadi, sostenuto dai paesi del Golfo, il quale ha respinto la proposta di pace osservando come essa premi di fatto i “golpisti che hanno preso il potere a Sana’a. Anche i ribelli hanno criticato la proposta sottolineando che la tabella di marcia contiene “difetti sostanziali”. Intanto sul campo proseguono i bombardamenti della coalizione regionale guidata dall’Arabia Saudita a sostegno del presidente Hadi. Ieri i caccia della coalizione hanno colpito un centro di comando utilizzato dai ribelli zaiditi Houthi a Hodeidah, sulla costa occidentale dello Yemen, provocando secondo le fonti sul terreno la morte di almeno 60 persone, secondo quanto reso noto dai portavoce della coalizione in un comunicato stampa. "L'edificio - si legge nel documento - è usato dalle milizie Houthi e dalle forze del deposto presidente (Ali Abdullah Saleh) come centro di comando e controllo per le operazioni militari". L'edificio in questione sarebbe la prigione nel distretto di al Zaydiyah. La coalizione a guida saudita è intervenuta nel conflitto yemenita nel marzo del 2015 per sostenere le forze fedeli al presidente riconosciuto dalla comunità internazionale, Abd Rabbo Mansour Hadi, e fermare l'avanzata degli insorti, sostenuti dall'Iran. I raid dell'alleanza sono tuttavia finiti nelle ultime settimane al centro di aspre critiche a causa di sospetti bombardamenti indiscriminati nelle aree civili. (Res)
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