Ankara, 04 nov 2014 16:32 - (Agenzia Nova) - Il rapporto con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) rimane uno dei punti deboli del nuovo esecutivo turco guidato da Ahmet Davutoglu, nonostante le dichiarazioni d'intenti del premier e del leader curdo Abdullah Ocalan sulla ripresa del processo di pace. Uno dei fondatori del Pkk e attuale leader politico del gruppo, Cemil Bayik, ha minacciato ieri in un'intervista ad un quotidiano austriaco, il "Der Standard", nuovi attacchi armati da parte del Pkk, chiedendo inoltre che sia una terza parte, possibilmente gli Stati Uniti, a mediare nel processo di pace. “Non ci può essere una soluzione con la guerra – ha detto Bayik – quindi è necessario trovare una soluzione politica”. Bayik ha sottolineato come ormai si sia arrivati ad un punto in cui è necessario “muoversi. Per questo suggeriamo che sia una terza parte a monitorare il processo. Potrebbero essere gli Stati Uniti o una delegazione internazionale”. (segue) (Tua)
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