Il Cairo, 24 feb 2017 20:12 - (Agenzia Nova) - Prosegue l’esodo delle famiglie cristiane copte-ortodosse dalla città di Al Arish, capoluogo del governatorato egiziano del Sinai settentrionale, verso Ismailia, centro situato sulle sponde del Canale di Suez, in seguito agli attacchi da parte degli estremisti islamici dello Stato del Sinai, gruppo legato al sedicente califfato di Abu Bakr al Baghdai. Intervistato da “Agenzia Nova” il portavoce dell’arcidiocesi di Al Arish, padre Gabriel Ibrahim, ha dichiarato che il numero delle famiglie che negli ultimi giorni ha abbandonato l’area continua a crescere ed è salito ad oltre 80, ma il dato potrebbe crescere ulteriormente. “Sono fuggiti senza portare con sé nulla, bagagli o vestiti”, ha dichiarato il sacerdote descrivendo uno scenario simile a quello patito dai cristiani iracheni di Mosul dopo la conquista della città da parte dello Stato islamico nell’estate del 2014. A spingere alla fuga i cristiani sono i casi di omicidio, salite a sette in una sola settimana. Alcune uccisioni hanno scioccato la popolazione per la loro efferatezza, come quello avvenuto lo scorso 22 febbraio quando gli estremisti hanno bruciato un membro della comunità copta davanti agli occhi del padre, a sua volta ucciso a colpi d’arma da fuoco. (segue) (Cae)
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