Beirut, 31 ott 2016 19:19 - (Agenzia Nova) - I quotidiani libanesi sono divisi su quale fazione abbia realmente vinto o perso, ma in molti riconoscono ad Hariri la lungimiranza di aver saputo accettare un difficile compromesso anche per salvare l’Alleanza del 14 marzo, la coalizione che raccoglie i partiti maggiormente filo-occidentali. Hariri, sunnita, è vicino all’Arabia saudita ed è anche imparentato con la famiglia reale al Saud; Aoun è alleato degli Hezbollah, sostenuti dall’Iran. Questa polarizzazione ha creato lo stallo di quasi due anni nelle elezioni presidenziali, di continuo boicottate dall’assenza dei deputali Hezbollah nelle sessioni elettorali. Prima di rendere pubblica la sua posizione, Hariri si è recato sulla tomba del padre, Rafic Hariri, già premier del Paese, ucciso nel 2005 in un attentato che si sospetta ad opera di membri di Hezbollah e della Siria di Assad. Forse per questo, Saad ha dichiarato che la sua scelta è “un importante rischio politico”. (segue) (Res)
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