SPECIALE ENERGIA

 
 

Speciale energia: delegazione iraniana presto ad Erbil per accordo su esportazione petrolio curdo

Baghdad, 14 apr 2016 14:15 - (Agenzia Nova) - Una delegazione di alto profilo del ministero del Petrolio iraniano si recherà in visita ad Erbil nei prossimi giorni per finalizzare un accordo sull’esportazione del petrolio curdo attraverso il territorio iraniano. Lo ha detto Abdullah Akreyi, responsabile dei rapporti Kurdistan-Iran del ministero degli Esteri di Erbil, all’agenzia di stampa locale “Rudaw”. La notizia è stata confermata anche da Saadullah Masoudi, console generale dell’Iran a Sulaimani, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. “Lo scorso ottobre l’Iran ha proposto ad Erbil di importare il petrolio curdo – ha detto Masoudi – durante una visita a Teheran del primo ministro curdo Nechirvan Barzani. Più volte poi abbiamo proposto alla regione del Kurdistan di esportare il suo petrolio verso i paesi del Golfo attraverso condutture sul territorio iraniano”. La scorsa settimana un rappresentante del ministero delle Risorse naturali del Kurdistan iracheno, Nazim Dabagh, in un’intervista all’emittente curda “Nrt”, aveva annunciato un imminente accordo tra Erbil e Teheran. “Una delegazione del ministero delle Risorse naturali del Kurdistan iracheno ha incontrato rappresentanti del ministero del Petrolio iraniano a Teheran”, aveva detto Dabagh, aggiungendo che l’accordo dovrebbe essere finalizzato entro un mese. Il petrolio curdo dovrebbe raggiungere le regioni iraniane di Tabriz e Kermanshah (dove hanno sede impianti petrolchimici). Dabagh ha riferito inoltre che l’Iran avrebbe intenzione di estendere le sue infrastrutture per il trasporto di gas per importare ed esportare gas proveniente dal Kurdistan. L’Iran produce attualmente 700 milioni di metri cubi di gas al giorno, ma si è posto come obiettivo per il 2020 di triplicare questo volume fino a 1,3 miliardi di metri cubi. L’imminente accordo tra Teheran ed Erbil è il risultato della recente decisione di Stati Uniti ed Unione europea di revocare le sanzioni economiche contro l’Iran nel quadro degli impegni assunti lo scorso 14 luglio con la firma dell’intesa sul nucleare con i paesi del 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Russia e Cina più la Germania). (Irb)
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