Baghdad, 14 ott 2014 12:00 - (Agenzia Nova) - Solo in parte influirebbe invece la strategia attuata dai terroristi dello Stato islamico che, per autofinanziarsi, vendono petrolio iracheno e siriano a basso costo, anche a 40 dollari al barile, tramite il mercato nero e i contrabbandieri presenti in Turchia. E' per sviluppare questo mercato che la città curdo-siriana di Kobani, pur essendo situata in una regione poco ricca di petrolio, è stata presa di mira dagli uomini di Abu Bakr al Baghdadi in quanto considerata un importante snodo strategico per il commercio di idrocarburi sia per lo Stato islamico che per i gruppi curdi coinvolti nel conflitto. Lo sostengono esperti turchi consultati dall’agenzia di stampa “Anadolu”. (segue) (Irb)
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