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Speciale difesa: fonti europee, Usa e Iran vicini ad accordo sul nucleare

Gerusalemme, 03 feb 2015 15:15 - (Agenzia Nova) - Fonti diplomatiche europee hanno riferito a funzionari israeliani che gli Stati Uniti e l'Iran sono vicini a un accordo che consentirebbe alla Repubblica islamica di mantenere e operare un gran numero di centrifughe nucleari in cambio di garanzie sul fronte della stabilità regionale: le indiscrezioni sono state rilanciate ieri dall'emittente israeliana Army Radio. Secondo i funzionari europei, citati dal quotidiano "Jerusalem Post", il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, hanno discusso l'aumento del numero di centrifughe che verrebbero concesse a Teheran; in cambio, l'Iran si impegnerebbe ad esercitare la propria influenza per promuovere la stabilità in Iraq, Afghanistan e Siria. Stando alle indiscrezioni della stampa israeliana, nelle ultime settimane Washington avrebbe concesso aperture di enorme portata, e sarebbe pronta a consentire all'Iran l'impiego di ben 6.500 centrifughe per l'arricchimento dell'uranio. Le indiscrezioni sembrano confermare il timore degli israeliani che l'amministrazione Obama intenda consentire a Teheran di divenire una “potenza nucleare di soglia” (nuclear threshold state), cioè uno Stato potenzialmente in grado di assemblare e impiegare ordigni atomici nell'arco di pochi mesi. Negli ultimi giorni sono circolate a Israele altre indiscrezioni riguardo presunti cedimenti degli Usa nei negoziati sul nucleare dell'Iran: lo scorso fine settimana, funzionari dell'amministrazione Obama hanno categoricamente smentito l'indiscrezione secondo cui Washington avrebbe acconsentito all'80 per cento delle richieste avanzate da Teheran: “Si tratta di ricostruzioni assolutamente insensate”, aveva dichiarato alla “Jerusalem Post” un funzionario del governo statunitense. L'ipotesi di un “bad deal” che consenta all'Iran di proseguire il suo percorso verso il conseguimento di un arsenale atomico resta uno degli elementi di maggiore attrito tra l'amministrazione Obama e quella del premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Res)
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