Pristina, 03 feb 2015 15:30 - (Agenzia Nova) - Il governo degli Stati Uniti sostiene la trasformazione della Forza di sicurezza del Kosovo (Ksf) in Forze armate del Kosovo (Kaf). Lo riferisce il dicastero degli Esteri kosovaro, secondo cui l’argomento è stato oggetto di un colloquio tenuto al Pentagono tra il capo della diplomazia del Kosovo, Hashim Thaci, e il sottosegretario Usa alla Difesa, Evelyn Farkas. Quest’ultimo avrebbe detto in particolare che "la trasformazione della Ksf nelle forze armate del Kosovo gode del pieno sostegno degli Stati Uniti". La creazione delle Forze armate kosovare sarà uno dei temi al centro del dialogo fra i premier di Belgrado e Pristina, rispettivamente Aleksandar Vucic e Isa Mustafa, il cui primo incontro si terrà lunedì prossimo, 9 febbraio, con la facilitazione dell’Alto rappresentante europeo per la politica estera e di difesa, Federica Mogherini. Presentando le priorità della diplomazia kosovara lo scorso dicembre, Thaci aveva confermato che il nuovo parlamento di Pristina intende procedere con la formazione delle Kaf, una “piccola forza non-offensiva che opererà in conformità con la costituzione e sotto il pieno controllo civile”. La formazione dell’esercito kosovaro, tuttavia, è stata fortemente contestata dalla parte serba. “È importante sottolineare che la creazione del Kaf è un prerequisito per l’adesione del Kosovo al Partenariato per la Pace (Pic, anticamera dell’adesione) della Nato. La creazione di un primo legame formale tra la Kaf e la Nato è una priorità, e stiamo lavorando per sviluppare una chiara tabella di marcia in questo senso. Il forte sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini (all’adesione alla Nato e all’Ue, ndr) ci incoraggia a proseguire la collaborazione con i nostri alleati per sistemare questo pezzo fondamentale del puzzle che, in ultima analisi, permetterà al Kosovo di diventare un esportatore di pace”.
Per istituire le Forze armate kosovare è necessario emendare la costituzione, per cui serve una doppia maggioranza qualificata in parlamento, ovvero i voti dei due terzi dei deputati e dei due terzi delle comunità minoritarie. I serbi hanno dieci seggi sui 20 totali a disposizione delle minoranze: senza il loro appoggio non vi sono i numeri per metter mano alla Carta fondamentale kosovara. Il governo del Kosovo aveva annunciato a febbraio l'intenzione di creare un corpo militare di 8.000 unità (5.000 effettivi e 3.000 riservisti) che andrà a sostituire l’attuale Forza di sicurezza entro il 2019. Lo scorso primo aprile la Corte costituzionale del Kosovo ha approvato la richiesta del governo di modificare le Forza di sicurezza, forza civile con armamento leggero, in un esercito a tutti gli effetti. I giudici hanno stabilito che la proposta dell’esecutivo non intacca i diritti e le libertà garantite nel capitolo secondo della Carta fondamentale kosovara. Il principale cambiamento consiste nell’attribuzione di maggiori poteri alle future Forze armate del Kosovo, il cui compito principale sarà quello di "proteggere la sovranità, l’integrità territoriale, il popolo, le proprietà e gli interessi della Repubblica del Kosovo” e di “contribuire a stabilire e proteggere la pace e la stabilità regionale e globale". L’attuale “Kosovo security force” può contare su 2.500 effettivi dotati di armamento leggero e 800 riservisti tra i 19 e i 35 anni. La forza multinazionale a guida Nato in Kosovo, guidata dal generale italiano Francesco Paolo Figliuolo, comprende un totale di circa 5.000 effettivi. L'esercito più piccolo della regione è attualmente quello del Montenegro, che ha solo 2.094 militari in servizio attivo. Segue poi la Bosnia-Erzegovina con 10.000 unità professionali e attive, 5.000 di riserva e un gruppo di 1.000 effettivi delle forze civili. La Croazia vanta invece circa 20.000 professionisti e 12.000 riservisti. Le Forze armate serbe sono le più numerose e annoverano circa 38.000 effettivi e 170 mila riservisti. (Kop)
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