SPECIALE ENERGIA

 
 

Speciale energia: la Tunisia prepara nuovo piano per le rinnovabili in vista della conferenza Cop22

Tunisi, 28 ott 2016 14:15 - (Agenzia Nova) - La Tunisia intende presentarsi alla conferenza Cop22 in programma a Marrakech, in Marocco, dal 7 al 18 novembre con un nuovo piano per lo sviluppo del settore delle fonti rinnovabili. Lo ha detto oggi il ministro dell'Energia tunisino, Hela Sheikhrouhou, all'agenzia d'informazione locale "Tap". "Entro due settimane inizieremo la preparazione del primo piano di investimenti in materia di energia rinnovabile. Un elenco di progetti sarà annunciato a breve e riguarderà principalmente la produzione indipendente di energia rinnovabile da parte del settore privato, ampliando le attività dell'ente elettrico e del gas tunisino (Steg). Il piano avrà un costo oltre 2 miliardi di dinari tunisini (815 milioni di euro circa)", ha detto la Sheikhrouhou, a margine di un convegno internazionale organizzato oggi a Tunisi sul tema "Accelerare l'efficienza energetica nella regione Mena: road to Cop22". "La Tunisia, che sta lavorando per un basso tenore di emissioni di carbonio e un'economia resistente ai cambiamenti climatici, offre grandi opportunità di investimento nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili, della lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici che ha un impatto sull'agricoltura e sulle risorse idriche", ha sottolineato il ministro. Aumentare l'efficienza energetica, secondo l'esponente del governo tunisino, a "facilitare i sussidi per l'energia e a ri-distribuire queste risorse in altri settori prioritari, come l'istruzione e la sanità". Allo stato attuale, infatti, per produrre un dinaro di prodotto interno lordo (Pil) la Tunisia impiega il doppio dell'energia rispetto alla media Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

La Sheikhrouhou ha anche detto che la strategia nazionale per l'efficienza energetica mira a ridurre del 30 per cento il consumo di energia per unità di Pil entro il 2030. "Questa strategia climatica deriva dall'accordo di Parigi che è stato ratificato dalla Camera di rappresentanti del popolo. Il governo inizierà a breve, nell'ambito di tale strategia, un dibattito sulle azioni da intraprendere in materia di efficienza energetica". Il governo di Tunisi intende produrre il 30 per cento della propria energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030. La “svolta green” della Tunisia assume particolare rilevanza per l’Italia in considerazione del cavo elettrico sottomarino di 200 chilometri che Terna dovrebbe realizzare per collegare le coste tunisine alla Sicilia. Il progetto “Elmend” per collegare le due sponde del Mediterraneo risale al 2003 ma è ancora molto attuale anche in chiave europea e comunitaria e non solo italo-tunisina. Il punto di approdo del cavo, secondo il progetto iniziale, dovrebbe essere nel comune di Partanna, in provincia di Trapani. Non è escluso che una volta realizzato, l’elettrodotto possa convogliare in Italia l’energia da fonti rinnovabili prodotta non solo in Tunisia. L’idea dovrebbe essere quella di fare della sponda sud un “bacino” di energia verde a disposizione dell’Italia, esattamente come nei Balcani occidentali, dove da tempo aziende private italiane lavorano per realizzare impianti idroelettrici collegati tramite il cavo sottomarino tra Montenegro e Italia. (Tut)
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