SPECIALE DIFESA

 
 

Speciale difesa: Mosca accusa pubblicamente il presidente turco e la sua famiglia di complicità nel traffico di petrolio dell’Is

Mosca, 03 dic 2015 15:15 - (Agenzia Nova) - Il ministero della Difesa della Russia ha pubblicamente accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la sua famiglia di essere coinvolti nel traffico di petrolio con lo Stato islamico (Is). Durante una conferenza stampa tenuta ieri, 2 dicembre, presso il ministero, ufficiali delle forze armate russe hanno presentato una serie di documenti video e fotografici che proverebbero, secondo Mosca, la collaborazione tra le autorità turche e lo Stato islamico. “Il principale consumatore del petrolio rubato dall’Is è la Turchia. In questo business criminale sono coinvolti gli alti dirigenti del paese: il presidente Erdogan e i componenti della sua famiglia”, ha accusato il vice ministro della Difesa, Anatolij Antonov, esibendo una serie di immagini satellitari e altri dati d’intelligence. Gli elementi presentati da Mosca proverebbero il traffico del petrolio dell'Is su tre direttrici: verso i porti turchi sul Mediterraneo, sino alla raffineria di Patma, nel nord del paese, e verso est. Il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, ha dichiarato durante una conferenza stampa a margine dei colloqui con il suo collega serbo, Ivic Dacic, che Mosca è pronta a presentare ufficialmente all’Onu e a tutte le altre organizzazioni internazionali interessate le prove che confermerebbero l’acquisto e il traffico del petrolio dello Stato Islamico da parte della Turchia.

Il vice ministro della Difesa russo, Anatoly Antonov, ha rivolto al presidente turco parole pesantissime: “Nell'Occidente nessuno si pone domande circa il fatto che il figlio del presidente della Turchia guidi una delle maggiori compagnie energetiche del paese, e che il suo genero sia stato nominato ministro dell'Energia. (…) Il cinismo della leadership turca non conosce limiti. Sono entrati nel territorio di un altro paese, e lo stanno derubando delle sue risorse senza alcuna esitazione”. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, si è astenuto dal commentare le dichiarazioni della parte russa. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Mark Toner, ha invece respinto le accuse rivolte ad Ankara dal governo russo: “Francamente non vediamo alcuna prova, nessuna che sostenga queste accuse”, ha dichiarato il portavoce. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che “nessuno ha diritto di diffamare la Turchia” e ha sfidato il presidente russo, affermando di essere pronto a rassegnare le dimissioni se Mosca fosse riuscita a provare il traffico di petrolio tra il suo paese e l'Is. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha parlato di “propaganda in stile sovietico”. Il capo del governo ha detto: “Nel periodo della Guerra fredda c’era una macchina di propaganda sovietica che ogni giorno creava nuove menzogne. È una vecchia tradizione che ora sta tornando a manifestarsi. Nessuno attribuisce alcun valore alle menzogne di questa macchina della propaganda in stile sovietico”. (Res)

"In questi anni ho potuto constatare la professionalità di Nova e ho avuto modo di incontrare di persona i tanti giornalisti, giovani e motivatissimi"

Lorenzo Guerini
Ministro della Difesa
22 luglio 2021


ARTICOLI CORRELATI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
TUTTE LE NOTIZIE SU..
GRANDE MEDIO ORIENTE
EUROPA
AFRICA SUB-SAHARIANA
ASIA
AMERICHE