Rabat, 15 lug 2016 15:30 - (Agenzia Nova) - Un gruppo composto da 25 addetti della missione Minurso ha fatto ritorno ieri nella città di Laayoune, nel sud del Marocco, per riprendere servizio, dopo che nei mesi scorsi erano stati allontanati per la crisi scoppiata tra Rabat e il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il portavoce della missione Onu, Stefan Du Jiraq, ha spiegato che “altri impiegati arriveranno a Laayoune nei prossimi giorni per riprendere servizio”. Secondo il funzionario dell’Onu “si sta assistendo a una ripresa del ruolo della Minurso in base alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Resta tuttavia incerto i destino della delegazione della missione Minurso alla luce del rientro parziale di alcuni dei suoi addetti in Marocco. Se da un lato i media vicini al Fronte Polisario, l’organizzazione politico-militare che rivendica l’indipendenza del Sahara occidentale (o Sahara marocchino), e alcune emittenti satellitari arabe hanno parlato del ritorno di un gruppo di addetti in Marocco, le autorità di Rabat mantengono il riserbo sul caso mentre proseguono a livello diplomatico le trattative con la segreteria generale dell’Onu per far rientrare la crisi causata dalle dichiarazioni rilasciate da Ban Ki-moon nel corso della sua ultima visita in Algeria, considerate provocatorie dai marocchini. Ufficialmente Rabat resta ferma sulla sua posizione di ritiro del personale Minurso dal proprio territorio, mentre la Francia sta cercando di mediare fra le parti. Lo scorso 29 aprile, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha prorogato di un anno la missione di peacekeeping Minurso. Con un totale di dieci voti favorevoli, uno solo in più del minimo richiesto, due contrari (Venezuela e Uruguay) e tre astensioni (Russia, Nuova Zelanda e Angola) il testo della risoluzione proposta dagli Stati Uniti chiede il “ripristino urgente” della “piena funzionalità” della missione dopo la decisione del Marocco di espellere il personale civile internazionale. Il numero uno dell’Onu dovrà riferire sullo stato della missione al Consiglio di sicurezza entro 90 giorni a partire dal 29 aprile. Il segretario generale delle Nazioni Unite aveva chiesto nel suo ultimo rapporto che si effettui un censimento della popolazione saharawi nei campi di Tindouf, in Algeria. Il governo marocchino, da parte sua, ha preferito non commentare il rapporto di Ban Ki-moon. Il Fronte Polisario ha invece accolto con favore il rapporto che, a suo dire, “ribadisce il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi e denuncia l’espulsione della componente civile della Minurso da parte Marocco”. (Res)
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Adolfo Urso
Senatore e Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica
24 luglio 2021