Roma, 25 ott 2016 20:23 - (Agenzia Nova) - Le infrastrutture rappresentano un naturale fattore di sviluppo economico, ma l’equazione tra gli investimenti nel settore infrastrutturale e cooperazione internazionale è relativamente recente e nonostante gli sforzi ad oggi gran parte dei paesi del sud del mondo vede alti livelli di povertà proprio a causa della mancanza di strade, accesso all’energia e all’acqua potabile. In questo quadro l’Italia si presenta con un importante capacità sul piano ingegneristico a livello internazionale, ma la percentuale degli investimenti nell’ambito della cooperazione destinati alle infrastrutture nel 2015 si è attestata al 3 per cento dato che mostra le importanti opportunità ancora non sfruttate anche alla luce dei progetti di successo avviati negli ultimi decenni in vari paesi del mondo dal Sud America al Medio Oriente. E’ quanto emerge dall’incontro “Infrastrutture e investimenti come aiuto allo sviluppo” organizzato oggi a Roma presso nel quadro del Festival della diplomazia, in corso in questi giorni a Roma. All’evento hanno preso parte tra gli altri il presidente del Fondo InfraMed, Bernardo Bini Smaghi, il vice presidente di Astaldi, Michele Valensise, il vice presidente di Impresa responsabile e sostenibile di Eni, Alberto Piatti, ed Emilio Ciarlo responsabile dei rapporti Istituzionali e comunicazione dell’Agenzia Italiana per la cooperazione allo Sviluppo (Aics). (segue) (Res)
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